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Giro84 / Movimento
Dopo Moretti, l'aprile della sinistra
intervista dell'Agenzia Testimoni di Genova (TdG) a Fausto Bertinotti, dal Forum mondiale di Porto Alegre
Un popolo si è rimesso in cammino: ora non si torna più indietro Solo i movimenti possono spingere la sinistra a riflettere e a cambiare

... Quando la notte si fa più profonda, si fa più vicina l'alba
... Proprio mentre si affermava il "pensiero unico", contro questa
restaurazione capitalistica cresceva un nuovo soggetto: il popolo di
Seattle, il movimento dei movimenti: un fenomeno durevole ... La
globalizzazione ha anche prodotto una crisi nei tradizionali partiti
comunisti, ha spostato la socialdemocrazia sulle posizioni neocentriste e
neoliberiste. Questo apre spazi

Dal nostro inviato a Porto Alegre 2002.
Tra le decine di migliaia di persone presenti al Forum Sociale Mondiale di
Porto Alegre erano presenti anche alcuni esponenti di partiti politici di
vari Paesi. Con uno di questi, Fausto Bertinotti, segretario del partito
della Rifondazione Comunista italiano, abbiamo parlato del significato e
del valore politico del FSM e del rapporto tra il movimento mondiale sociale
e il mondo dei partiti, cioè tra cosiddetta società civile e professionisti
della politica, rapporto piuttosto difficile e complesso.

Cosa rappresenta questo Forum Sociale Mondiale, giunto alla sua seconda
edizione? Siamo di fronte a un fenomeno che merita di essere capito più a
fondo e approfondito. Certo, il FSM ha la natura dell'evento, non è un
ordinario episodio delle relazioni nel mondo della politica e/o nel mondo
sociale. In realtà è un evento straordinario, perché esprime una novità
saliente che è intervenuta nell'era della globalizzazione. Noi siamo di
fronte a un fatto assolutamente nuovo che fa ricordare il vecchio adagio che
avevamo accantonato perché sembrava troppo rassicurante: "Quando la notte si
fa più profonda, si fa più vicina l'alba". In pratica, è successo qualcosa
proprio nel momento in cui la globalizzazione capitalistica neoliberale
sembrava essere irresistibile nella sua ascesa, quando fondava pensiero
unico, nuove tecnocrazie di comando, tendenza all'esclusione e
all'inclusione, nuove forme di egemonia culturale ed era persino
indifferente all'aumento degli squilibri territoriali, all'aumento della
distanza tra povertà e ricchezza, alla concentrazione di malattie terribili
nei Paesi poveri, al ridursi delle tutele anche di civiltà del mondo del
lavoro nei Paesi più sviluppati. Malgrado tutti questi tragici effetti,
questa grande rivoluzione capitalistica restauratrice riusciva a proporsi,
come diceva Le Monde Diplomatique, come "pensiero unico".

...E questo buio pesto è stato rischiarato?
In qualche modo sì, perché proprio mentre si affermava inesorabilmente il
"pensiero unico", stava nascendo dentro e contro questa restaurazione
capitalistica un nuovo soggetto: il cosiddetto popolo di Seattle, il
movimento dei movimenti che, comunque lo si voglia chiamare, è un fenomeno
durevole, non episodico, porta il linguaggio e i segni di una generazione,
muove dalla critica degli effetti di questa rivoluzione capitalistica
restauratrice per parlare, come dice il suo slogan, di "un altro mondo
possibile" e diventa protagonista della possibile rifondazione della
politica. Ed eccolo qui, questo straordinario laboratorio che è Porto Alegre
e che esprime questa soggettività.

Eppure, questa grande novità costituita dal movimento che si incontra al FSM
sembra non essere colta dal mondo dei partiti politici, che anzi spesso
prendono le distanze in modo netto. Il punto principale è la discriminante
che il movimento ha costruito, ed è una discriminante precisa: contro la
guerra e il terrorismo, e contro le politiche neoliberiste. Questa
discriminante ha attraversato il mondo politico dei partiti ma, a parte
alcune eccezioni (come il Partido dos Trabalhadores brasiliano, che ospita
il FSM o come il partito della Rifondazione comunista italiano, che fin
dall'inizio sono interni a questo movimento), il rapporto è difficile perché
il movimento propone una riforma della politica. Io penso che noi siamo
dentro a una grande crisi della politica, frutto della stessa
globalizzazione che ha scardinato, rotto, devastato spazi nazionali, tessuti
democratici, compromessi democratici. Tutto ciò ha aperto una crisi nei
tradizionali partiti comunisti e ha spostato la socialdemocrazia con la
"terza via" lungo un asse sostanzialmente neocentrista e neoliberale. Quelli
che hanno resistito, però, oggi trovano finalmente un interlocutore che
cambia tutta la

situazione: questo movimento di movimenti.

Quindi un movimento potenzialmente così forte da mettere in crisi l'attuale
globalizzazione del "pensiero unico" e da costringere i partiti a
riflettere? Penso proprio di sì. La manifestazione di apertura del FSM ha
detto quello che doveva dire: una grande comunità, un grande popolo che va
dai Sem Terra, alle Organizzazioni non governative di ogni tipo, alle
associazioni cattoliche, ad alcuni partiti, a centinaia di migliaia di
cittadini... è veramente un fatto straordinario! C'è un popolo che si è
messo in cammino. In questo cammino ci saranno grandi sfide da fronteggiare
nella politica, nel movimento stesso, ma il punto saliente e decisivo è
questo: un popolo si è rimesso in cammino e non si torna più indietro.
[enrico panero]

Zoom 85
in questo numero:

"Un altro mondo è possibile":
speciale Girodivite su Porto Alegre

Girodivite scrive a Letizia Moratti...

Consigli per la dieta...
(in collaborazione con MacDonald's)
Rosso o blu: la riforma fiscale del governo...
Indymedia / Storia del coniglietto vibratore, di gaetano mangiameli
Micromega / Un referendum contro la legge sulle rogatorie. Come aderire.

Savoia Vittorio Emanuele, tessera P2 numero 1621...

Bologna / Il Forum Sociale nazionale: sì allo sciopero generale, di gaetano mangiameli.
Addio alla lira... ma siamo già europei?, di alessandro calleri
Le cifre del "villaggio globale"

[Kaoticamente] Avvistamenti
Un altro mondo è possibile... non in Italia: Scaloja, Sgarbi, Rai, i komunisti...
Accade... A Catania le associazioni sfrattate, Libera ha "finalità poco chiare", conviamo con la mafia...

[StopBus]
Voci catturate aspettando il bus, a cura di angelo l. pattavina
StopBus two

[Segnali di fumo]
a cura di Pina La Villa

[ZeroBook]
La banda dei (giro)brocchi (Coe)
Una stanza chiusa a chiave (Mishima)
Nick Horby narratore dei nostri giorni

[Kaoticamente]

[Risonanze]
Michael Gira
Visioni: Dazeroadieci (Ligabue)
Jimmy Grimble (Hay)

[Movimento]
L'attacco a Indymedia...
Parla la madre di Carlo Giuliani
Lo sciopero nazionale del 5 aprile.

[Catena di san Libero, di Riccardo Orioles]


Nel numero (84): "Rissi u surci: Rammi tempu ka ti perciu..."
Moratti Letizia... assente! Iniziativa di Girodivite: Fà una domanda alla Moratti.
Le immagini della manifestazione: Aspettando Letizia

Il quiz per i lettori di Girodivite: "Cosa c'è dietro?"
Il Vittorini: il giornale del liceo scientifico di Lentini
Cravatta dell'anno? Paolo Limiti. Moretti, Berluska, la rinascita della DC, piccoli Cucuzza crescono...
Alessandra Mussolini e la circoncisione, Dario Fo, le vignette di ElleKappa e Vauro...

Nel numero (83): "Fatti a nomina e vo' kukkiti"
No alla chiusura dell'Auro / le foto del sit-in, i documenti
Librino l'ombelico del mondo
Intervista a Bartolomeo Pirone: alla ricerca dell'Islam perduto.
Un carro armato per lavorare: a Catania Job-Sud 2002
"Gent.le vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini: Girodivite Le scrive..."
"Hai un'amico idraulico? Chiamalo subito!": un buon consiglio di Dario Fo & Franca Rame
[Humour] Upgrade...

Nel numero (82): Ku nun mancia, nun fa muddiki
Abbiamo le prove: Berlusconi ci ha scritto!
La satira sul web: Votantonio Previti e la Boccassini...
Come dovrebbe essere il "perfetto europeo"...
Storie di ordinaria immigrazione, di Alex Calleri
Catania / Più topi o più biblioteche?

Nel numero (81): "Nkoppu kabbanna nkoppu dabbanna..."
Festa di Lapis
speciale con foto, articoli ed interviste
Girodivite chiede a Ezio Mauro direttore di La Repubblica...
Gli insegnanti del Boggio Lera contro la Moratti e con gli studenti
Intervista a Babbo Natale
Il discorso all'umanità di Beppe Grillo

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