A sentir parlare il nostro presidente
del consiglio nella conferenza stampa pre-natalizia, andata
in onda su Raiuno, sembrerebbe che in Italia tutto funzioni,
soprattutto da quando al governo è arrivato lui e
i suoi eccellenti uomini di governo.
Mi viene da ridere sentendolo rispondere alla domanda sul
conflitto d'interessi.
Scoppio dal ridere sentendo che sono le sue
aziende a subire un torto e che quindi il conflitto d'interessi
c'è, ma è a suo discapito e che va risolto
in fretta.
Ma non era nel programma dei famosi cento giorni risolvere
il conflitto d'interesse?
Credo che questi famosi cento giorni si stiano
rilevando pari a quel famoso "milione di posti di lavoro".
Tutto bene quindi, cittadini italiani possiamo essere ottimisti
perché il governo Berlusconi sta attuando tutte le
riforme programmate.
La scuola ad esempio.
Ciò che il ministro Moratti sta attuando mi sembra
essere qualcosa d'assurdo. Ma il ministro Moratti, chi è?
Di scuola cosa ne sa? Il ministro Moratti è un manager,
e la scuola di oggi è considerata come una fabbrica,
serve a costruire parti di un ciclo produttivo che serviranno
all'enorme catena di montaggio della produttività
italiana.
Gli stati generali organizzati dalla Moratti
non hanno prodotto nulla di concreto. Esibendo invece la
loro arroganza, gli organizzatori hanno cacciato fuori in
malo modo, con l' "aiuto" delle forze dell'ordine,
un gruppetto di studenti che protestavano contro un ministro
che nomina il monsignor Tonini a capo della consulta incaricata
di redigere il codice etico della scuola. Ma la scuola italiana
non è laica?
Protestavano contro la parità tra scuola privata
e pubblica. Protestavano contro la commissione totalmente
interna, che significherebbe l'assoluta facilità
per gli esami di maturità degli studenti iscritti
alle scuole private. Perché dovrebbero bocciarli?
Protestavano contro l'abolizione delle
rappresentanze studentesche negli ordini collegiali.
Protestavano per DEMORATTIZZARE la scuola, ovvero per avere
una scuola laica e libera.
Ciò che sta accadendo alla scuola italiana non ha
precedenti.
La riforma Moratti è di una gravità assoluta
che se dovesse essere portata a compimento costruirebbe
una scuola a doppia velocità e l'elemosina del buono
scuola alle famiglie meno ricche non costituirebbe certo
una reale e concreta possibilità d'accesso alle scuole
private, le cui rette sono solo accessibili a chi ha un
reddito alto, molto alto.