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Giro81 / Zoom / festa di Lapis
Intervista ad Andrea Pennisi

di Alex Calleri


Mi parli un po' della storia di Lapis, ne è passato di tempo da quando lo avete pensato.

Beh, Lapis è il figlio di "Quo Vadis", un magazine che aveva delle ambizioni molto maggiori rispetto all'incisione nella provocazione che voleva dare a Catania sul piano artistico creativo e culturale. In tempi non sospetti era un progetto troppo ambizioso per ritagliarsi uno spazio sul mercato. La diretta soluzione fu quella di creare un foglio agile, veloce che potesse molto più facilmente entrare nelle abitudini del catanese per tutto ciò che riguarda i riferimenti culturali nella nostra città. Lapis è nato da un'esigenza personale, a quei tempi i pochissimi eventi che arrivavano giù in Sicilia molto spesso non erano ben promossi, se gli organi istituzionali di informazione non avevano il loro personale tornaconto ignoravano tutte le iniziative. Questo, a mio personale avviso, creava un'impossibilità di stimolare una effettiva crescita culturale. Ebbene, in questo contesto Lapis ha trovato il suo spazio, anche se inizialmente con tante difficoltà. Ne è dovuto passare del tempo prima che diventasse un punto di riferimento in città ed essere, credo, uno degli elementi che ha contribuito al nascere di quello che poi fu chiamato il "boom Catanese". Credo che in qualche maniera Lapis ha avuto una funzione, è stato quasi una leva che ha scardinato determinati meccanismi per creare una realtà che si è poi istituzionalizzate ed è diventata punto di riferimento in tutta Italia.

Quali sono i prossimi progetti futuri della vostra cooperativa.

Bè, stiamo lavorando ad un portale di informazione che possa interessare la Sicilia e l'area mediterranea in particolare. Stiamo finendo di definire alcuni dettagli con i partner che supporteranno l'iniziativa e credo che dovremmo vedere il varo di questa nuova iniziativa nei primi mesi del prossimo anno.

Quale sarà il target di questa nuova iniziativa?

Il target sarà sempre quello che abbiamo sempre seguito sul cartaceo che, strada facendo, abbiamo man mano ampliato. Infatti Lapis è solamente la nostra prima iniziativa, la madre delle nostre edizioni. La cooperativa realizza pure altre edizioni cartacee al fine di offrire sempre nuovi servizi. Quindi il target va piano piano ad allargarsi. Sul web partiremo direttamente con il ventaglio informativo che la cooperativa già offre per poi farlo crescere nel tempo.

Tu hai sempre curato le relazioni della cooperativa e la raccolta della pubblicità. Nei primi anni di vita quanto è stato difficile trovare inserzionisti e, soprattutto, far capire che Lapis era uno strumento utile per i soggetti economici e culturali presenti in città.

Credo che in ogni cosa un elemento fondamentale per la sua riuscita sia la qualità, la convinzione e l'entusiasmo, questi sono elementi che in qualsiasi campo vengono applicate, danno un risultato; ovviamente devono essere supportati da un progetto valido. Noi abbiamo avuto la fortuna, molti anni fa, di indovinare una formula che, come si può riscontrare, ha un'efficacia molto chiara, molto determinata. Questi sono stati gli elementi che ci siamo portati avanti nel primo periodo, siamo riusciti a non mollare quando le istituzioni ci chiudevano la porta in faccia, così come quando i privati ci guardavano con sospetto. Stiamo parlando di circa undici anni fa, quando non c'era assolutamente la propensione ad investire in pubblicità, almeno qui in Sicilia eravamo ancora molto indietro da questo punto di vista. Ora credo che ci siamo un po' allineati a quella che è la comunicazione globale, individuando sulla comunicazione, sul messaggio, la base per la buona riuscita di un progetto. Noi siamo riusciti a restare punto di riferimento tra chi organizza e chi fruisce.

Da un paio di anni a questa parte nasce l'esperienza Palermitana, la formula Lapis esportata a Palermo. Che differenze hai potuto riscontrare tra Catania e Palermo? Che rapporto c'e della città verso Lapis e qual è il rapporto di Lapis con la città?

A Palermo abbiamo avuto la possibilità di arrivare con un'immagine già acquisita, quindi siamo entrati in una territorio in cui gli addetti ai lavori già ci conoscevano, ci stimavano e ci attendevano. Grazie a queste premesse abbiamo saltato a piè pari tutto quel periodo di rodaggio che invece abbiamo sofferto a Catania, e nel giro di pochissimo tempo Lapis ha assunto la stessa efficacia che ha a Catania. La nostra è una formula, quella di dare un mezzo veloce, rapido e diffuso in maniera molto completa che va a mirare ad un target ben preciso, dà comunicazione di quello che succede. Credo che anche a Palermo si possa insediare molto bene, come sta già avvenendo. La nostra maggiore aspettativa sarebbe quella di poterlo replicare in altri territori, non solo Siciliani.

Siamo nel bel mezzo della nuova festa di Lapis che dirne?

Diciamo che anche il marchio Festa di Lapis ha acquisito un'immagine ben precisa, abbiamo sempre aspettato quest'appuntamento per dare sfogo ai nostri animi festaioli, per rispecchiare quelle che sono le nostre linee, i nostri gusti, i nostri piaceri. Grazie anche alla comunicazione sulla quale ci possiamo appoggiare con le nostre edizioni, riusciamo a creare eventi che vanno al di là delle leggi di mercato, le quali vogliono che un appuntamento funzioni solo se ha delle caratteristiche di popolarità. Noi siamo riusciti a creare degli eventi mettendo particolare attenzione alla qualità ma avendo, nello stesso tempo, ottimi riscontri di pubblico. Questo è un segnale di crescita di tutta la città, perché prima era molto difficile far arrivare a Catania artisti sconosciuti ai più, ma che seguono una linee artistiche molto attente, per farli esibire davanti ad una platea affollata.

Cosa caratterizza l'edizione di quest'anno.

Quest'anno andiamo nuovamente scandire la fine dell'anno, proviamo in tempi tanto duri a dare un'imput davvero forte. In questa occasione abbiamo pensato di ospitare degli animi veramente festaioli, Roy Paci con il suo nuovo progetto musicale con il quale esporta la sicilianità in giro per l'Italia, Mark De Cliwe Lowe, un Nippo-Neozelandese che a Londra sta creando uno stile davvero particolare, suoni analogici senza eccessive manipolazioni, proponendo però una musica molto attuale. A tutto questo c'è un contorno di amici/artisti fantastici, come la Bandamenano, una band Catanese che si sta iniziando a far notare, lo staff di Cartura e tanti altri che scandiranno assieme a noi gli ultimi giorni di quest'anno.

Zoom 85
in questo numero:

"Un altro mondo è possibile":
speciale Girodivite su Porto Alegre

Girodivite scrive a Letizia Moratti...

Consigli per la dieta...
(in collaborazione con MacDonald's)
Rosso o blu: la riforma fiscale del governo...
Indymedia / Storia del coniglietto vibratore, di gaetano mangiameli
Micromega / Un referendum contro la legge sulle rogatorie. Come aderire.

Savoia Vittorio Emanuele, tessera P2 numero 1621...

Bologna / Il Forum Sociale nazionale: sì allo sciopero generale, di gaetano mangiameli.
Addio alla lira... ma siamo già europei?, di alessandro calleri
Le cifre del "villaggio globale"

[Kaoticamente] Avvistamenti
Un altro mondo è possibile... non in Italia: Scaloja, Sgarbi, Rai, i komunisti...
Accade... A Catania le associazioni sfrattate, Libera ha "finalità poco chiare", conviamo con la mafia...

[StopBus]
Voci catturate aspettando il bus, a cura di angelo l. pattavina
StopBus two

[Segnali di fumo]
a cura di Pina La Villa

[ZeroBook]
La banda dei (giro)brocchi (Coe)
Una stanza chiusa a chiave (Mishima)
Nick Horby narratore dei nostri giorni

[Kaoticamente]

[Risonanze]
Michael Gira
Visioni: Dazeroadieci (Ligabue)
Jimmy Grimble (Hay)

[Movimento]
L'attacco a Indymedia...
Parla la madre di Carlo Giuliani
Lo sciopero nazionale del 5 aprile.

[Catena di san Libero, di Riccardo Orioles]


Nel numero (84): "Rissi u surci: Rammi tempu ka ti perciu..."
Moratti Letizia... assente! Iniziativa di Girodivite: Fà una domanda alla Moratti.
Le immagini della manifestazione: Aspettando Letizia

Il quiz per i lettori di Girodivite: "Cosa c'è dietro?"
Il Vittorini: il giornale del liceo scientifico di Lentini
Cravatta dell'anno? Paolo Limiti. Moretti, Berluska, la rinascita della DC, piccoli Cucuzza crescono...
Alessandra Mussolini e la circoncisione, Dario Fo, le vignette di ElleKappa e Vauro...

Nel numero (83): "Fatti a nomina e vo' kukkiti"
No alla chiusura dell'Auro / le foto del sit-in, i documenti
Librino l'ombelico del mondo
Intervista a Bartolomeo Pirone: alla ricerca dell'Islam perduto.
Un carro armato per lavorare: a Catania Job-Sud 2002
"Gent.le vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini: Girodivite Le scrive..."
"Hai un'amico idraulico? Chiamalo subito!": un buon consiglio di Dario Fo & Franca Rame
[Humour] Upgrade...

Nel numero (82): Ku nun mancia, nun fa muddiki
Abbiamo le prove: Berlusconi ci ha scritto!
La satira sul web: Votantonio Previti e la Boccassini...
Come dovrebbe essere il "perfetto europeo"...
Storie di ordinaria immigrazione, di Alex Calleri
Catania / Più topi o più biblioteche?

Nel numero (81): "Nkoppu kabbanna nkoppu dabbanna..."
Festa di Lapis
speciale con foto, articoli ed interviste
Girodivite chiede a Ezio Mauro direttore di La Repubblica...
Gli insegnanti del Boggio Lera contro la Moratti e con gli studenti
Intervista a Babbo Natale
Il discorso all'umanità di Beppe Grillo

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