24 dicembre 2001
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Costantino wrote:
<Caro Riccardo, leggo regolarmente "tanto per abbaiare".
Nel mio studio
campeggia la prima pagina de "I Siciliani", quella
col titolo
"Allonsanfan parte seconda" ed una bellissima
foto ritraente dei
ragazzi lungo Via della Speranza. Anch'io, come tanti, sono
"nato" nel
1992: con Falcone, Borsellino e gli altri. Stagioni irripetibili
in cui
la storia si riappropriava in maniera evidente della nostra
vita. E'
stato un fuoco di paglia: e' bastata la pisciatina dell'ultimo
degli
stronzetti per spegnere tutto. Oggi ci ritroviamo ad "abbaiare",
con il
rischio - assai concreto - di essere comunque funzionali
ad un sistema
che non puo' non prevedere anche chi rompa le balle al manovratore.
Sono tornate le nebbie di una volta, gli orizzonti gobbi
ed indistinti,
la marea onnivora ed insopportabile dei prudenti e dei saggi
su
ordinazione. Si campa alla giornata. Non hanno rubato solo
pezzi
rilevanti di democrazia, ci hanno fottuto i sogni>
* * *
Credo che la migliore risposta a questa lettera l'abbia
data, poche
settimane fa, Claudio Fava:
"Dieci anni fa, a Palermo, non c'era solo Orlando.
C'era anche un
Coordinamento Antimafia, c'erano i gesuiti e gl'immigrati
di don Meli,
c'era la rivista Segno, l'associazione Palermo Anno Uno,
la redazione
dei Siciliani, c'erano le foto di Letizia Battaglia, il
Collettivo di
Architettura e il comitato dei lenzuoli, c'erano l'universita'
e le
assemblee del Meli, c'era un pensiero civile che ogni giorno
si faceva
politica, governo, piazza, istituzione, coscienza critica,
progetto.
C'erano i palermitani. Poi non ci sono stati piu'. E noi
abbiamo fatto
finta di niente. Lentamente, inesorabilmente, e' diventato
piu'
importante inseguire i sospiri di D'Antoni e i congiuntivi
di Cuffaro
come fanno certi parenti poveri in attesa di una benedizione.
E' andata
com'e' andata".
* * *
Costantino ed io siamo siciliani, cioe' di quel pezzo d'Italia
dove
c'era piu' speranza dieci anni fa e dove c'e' piu' calamento
di braghe
adesso. Craxi e Andreotti non sono caduti per colpa di Mani
Pulite o
dei "giacobini" (meno che mai per "colpa"
della sinistra) ma perche',
in un momento della loro storia, fra Falcone e Borsellino
da un lato,
Salvo Lima e Toto' Riina dall'altro, i siciliani si sono
guardati in
faccia e d'impulso hanno scelto Falcone e Borsellino.
Tutto il resto e' seguito; ma il punto di svolta, visto
da un
qualunquista come me, e' stato quello. Uno di quei punti
in cui si
condensano, all'insaputa di tutti eppure con spontaneita'
e
chiaramente, tutte le faccende in sospeso che un popolo,
svegliandosi
all'improvviso e stropicciandosi gli occhi, si ricorda.
Il paese che dieci anni fa era ragazzo adesso e' un signore
un po'
bilioso con la pancia che guarda sospettoso i poveracci
e manda a
fanculo il vigile che gli dice: scusi, ma qui ci sarebbe
divieto di
sosta. La politica, dice. Si', certamente. Ma anche una
mutazione piu'
profonda, dentro le persone.
Quello che ha fatto danno non e' Berlusconi: e' il berluschino
piccolo
piccolo che s'agita dentro te e me e che per qualche motivo
- che
bisognera' cercar d'individuare prima o poi - ha scelto
proprio questo
momento per venire a galla; e che per qualche altro motivo
(che i
politici chiamano crisi della sinistra) non ha trovato in
quel momento
i "vaffanculo" i "lei non sa chi sono io"
i "siamo uomini o caporali"
gli "a fanatico!" i "fiji di mamma, poracci"
che per tantissimi anni
sono stati lo spiritello gentile che viveva dentro noi italiani.
Stranamente, anche stavolta, e' stata la Sicilia a cambiare
per prima,
cioe' a dare una forma pratica e un nome a quello che gia'
ribolliva
nelle pance di tutti. Se Berlusconi e' al governo, e puo'
proteggere i
delinquenti contro i carabinieri, non deve ringraziare ne'
Emilio Fede
ne' Previti ne' l'avvocato dei mafiosi Taormina ma i milioni
di
siciliani perbene che, mandando affanculo Falcone e Borsellino
e
votando compattamente per lui, lo hanno praticamente imposto
a tutti
gli altri italiani.
Com'eravamo orgogliosi prima - di essere siciliani, intendo:
per chi ha
questa croce da portare - cosi' siamo spaesati, e anche
un po'
vergognosi, ora. Eppure, sia ora che prima, il nostro primo
dovere e'
di capire. Cosa e' successo? Finora, fra i politici, non
ho trovato
risposta piu' semplice di quella di Claudio Fava; l'unico
a
rimproverarsi qualcosa nel carnevale della sinistra, in
cui tutte le
colpe sono degli altri.
Ma qua stiamo finendo a parlare di politica, invece che
del veglione;
meglio che continuiamo la prossima volta, se a qualcuno
interessa, se
non saro' troppo imbriago e se qualche anima buona avra'
la cortesia di
ricordarmi dov'eravamo rimasti. Buon Natale, va'.
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Film. Ogni volta, alla fine dei film di 007, il cattivo
si salvava
all'ultimissimo momento mediante qualche inaspettato marchingegno
che -
lasciando ad ogni buon conto il dubbio sulla sua sopravvivenza
- lo
lasciava a disposizione del prossimo film della serie. Facevano
invece
una pessima e sanguinosissima fine i suoi accoliti e bracci
destri, il
che bastava a soddisfare l'innato desiderio di giustizia
dello
spettatore (uno, cattivissimo, fini' se ben ricordo aspirato
dal
finestrino d'un aereo; e poi bombardamenti ed esplosioni
a volonta').
Mica facile produrre un vilain come si deve, pensava il
produttore
della serie, mr Broccoli; se elimini subito quelli che ti
sono riusciti
meglio, poi come fai per gli altri film? Cosi' l'ordine
(agli
sceneggiatori) era di non far troppo male al cattivo. Cosi',
mentre
costui spariva nel doppiofondo del palcoscenico, Bond aspettava
il
recupero in mezzo all'oceano baciando la (teste' redenta)
Andress, e
gli spettatori cominciavano a sfollare sgranocchiando noccioline.
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Presidenti. Sulla prima pagina di un giornale della settimana
scorsa
c'erano, del tutto casualmente, vicine due foto: una, in
alto, quella
del presidente italiano che annunciava soddisfatto il suo
grande
programma di riforme "liberiste"; e in basso,
quella del presidente
argentino che, nello stesso momento, scappava in elicottero
dal palazzo
assediato dalla folla in tumulto. Fra le due foto non c'e'
ovviamente
alcuna relazione.
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(Scusate se insisto: ma la foto della conferenza del Presidente
- non
quello argentino - era davvero impagabile. Aveva alle spalle
il
cartello con stelle e scritta grande "Il Presidente",
proprio come un
americano; solo che il cartello di Clinton era un discreto
(e
minacciosissimo) tondo da cinquanta centimetri, quello del
Nostro un
tabellone da un metro e venti , buono - un po' ridipinto
- da usarlo
per insegna di trattoria a Garbagnate).
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Ragazzini. Quelli di sinistra, tecnicamente, sono "sx"
e la sigla va
scritta a mano nell'apposita casella del registro. A parte
questo, non
si capisce perche' la ministra della pubblica - anzi, non
piu'
pubblica: oggi, semplicemente istruzione - fra tante belle
cose che
poteva organizzare per gabbolare i fanciulli se n'e' andata
a
organizzare proprio degli Stati Generali. O non li ha visti
i ragazzini
che, mentre lei chiacchierava, se ne andavano a confabulare
fra loro
nella palestra della pallavolo? E stavolta se le mangeranno,
quelle
maledette brioches, oppure diranno "no grazie"
anche stavolta? Boh.
Almeno la storia, studiarla, al ministero...
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Messaggio alla Nazione. S.M. il Presidente del Regno ha
ammonito
severamente ladri e carabinieri a smetterla di litigare,
con scandalo
dei cittadini, fra loro e ad attenersi invece ognuno ai
ruoli
rispettivamente sanciti dalla Costituzione.
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Buon Natale. Ho appena finito di regalare un telefonino
da un milione
al mio amico senatore Agnelli e agli altri trecentoquattordici
amici
miei che lavorano come onorevoli al senato. La bella notizia
mi e'
stata comunicata dal giornale radio di stamattina: mi congratulo
con me
stesso per la mia generosita' e buon gusto e mi auguro che
i miei amici
abbiano apprezzato il pensiero.
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Informazione 1. Poco rilievo sui giornali italiani alle
novita' nelle
indagini sulla morte del giornalista italiano Antonio Russo,
assassinato perche' indagava sulle atrocita' commesse da
militari russi
sulla popolazione cecena. La madre del giornalista ha dichiarato
che da
qualche parte deve esistere una videocassetta con immagini
di bambini
ceceni sfigurati e uccisi dagli occupanti, e fa appello
alle autorita'
affinche' questa cassetta venga ricercata. Ma i russi ora
sono fedeli
alleati e i ceceni bruti terroristi; e il resto segue.
Antonio Russo lavorava per Radio Radicale, che appartiene
a un partito
che detesto. Ma la verita', e i giornalisti che la servono,
non hanno
ne' partito ne' bandiera.
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Informazione 2. America. Il giudice ha bloccato - dopo molti
anni di
rinvii - l'esecuzione di Mumia Abu Jamal, che nonostante
il nome e' un
giornalista (nero) americano ed e' accusato di delitti di
cui si e'
sempre proclamato innocente. "Mi vogliono condannare
solo perche'
scrivevo contro il potere". Le prove infine emerse
per la sua innocenza
evidentemente non debbono trascurabili se lo stesso giudice
americano,
e in un momento come questo, ha sospeso il procedimento.
Io ne sono contento per due motivi: uno, che un innocente
che si salva
e' sempre una bella cosa; due, che la salvezza di Mumia
deriva in buona
parte dalla solidarieta' internazionale che ha impedito
di farlo fuori
aumma aumma. Questa solidarieta' in buona parte e' venuta
dall'Italia.
E in Italia a sollevare il caso e' stato Edgardo Pellegrini,
un
giornalista (compagno: prima a Radio Popolare e poi ad Avvenimenti)
che
adesso non c'e' piu' ma quando c'era faceva davvero bene
il suo
mestiere. E anche ora che non c'e' piu', a pensarci bene,
sta
continuando a fare il suo lavoro, visto che ha appena salvato
un uomo.
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Informazione 3. Condannati a centinaia di milioni Claudio
Riolo
dell'universita' di Palermo e Umberto Santino del Centro
Impastato.
Avevano scritto che Musotto (politico di Forza Italia) faceva
male,
come avvocato, a difendere un mafioso mentre come politico
rappresentava i cittadini; e che alcuni mafiosi consideravano
amico
Mannino (ex ministro dc). Sotto tiro, per le medesime "colpe"
Alfredo
Galasso.
Personalmente, sono stato querelato parecchie volte per
aver scritto
cose simili (e anche piu' dure) contro altri esponenti politici.
Alla
fine, sono sempre stato assolto. Qual e' il trucco? Ecco:
grosso modo,
se tu sei un pubblico ufficiale (quasi tutti i politici
lo sono) e
quereli uno, gli devi dare "facolta' di prova":
se hai rubato davvero,
il giornalista che ti ha denunciato di solito viene assolto.
Se invece
ti fai furbo e gli chiedi i danni civili, non hai bisogno
di provare
niente, ma viceversa. Il processo e' piu' lungo, ma l'esito
e'
matematicamente favorevole al politico.
Esempio: "L'onorevole Al Capone ha a che fare coi gangster".
Querela:
il giornalista presenta tutte le cronache di Chicago, le
testimonianze,
ecc; il giudice decide e probabilmente il giornalista viene
assolto.
Danni civili: l'avvocato di Al Capone dichiara "Il
mio cliente e' un
politico galantuomo, difatti formalmente e' stato condannato
solo per
una banale evasione fiscale e tutto il resto non interessa
al
processo". E il giornalista viene condannato ad alcuni
miliardi di
risarcimento.
Quand'e' che un politico puo' querelare e quand'e' che puo'
fare causa
civile? A capriccio suo: se e' abbastanza ricco da potersi
permettere i
tempi lunghi della causa civile, di solito fa causa civile
e non
querela. Cosi', fra l'altro, puo' annunciare di aver "denunciato
il
giornalista" senza correre il rischio di una smentita
immediata. Negli
ultimi anni giornali e tv si sono concentrati moltissimo
(in Sicilia,
addirittura, e' rimasto un editore solo) e quindi i giornalisti
che
fanno informazione sono sempre piu' isolati. I politici
sono sempre
piu' ricchi e forti e dunque un sacco di notizie non arrivano
semplicemente perche' il giornalista, anche onesto, si spaventa
a
metterci il becco.
Chi ci va di mezzo, alla fine, e' il lettore che di tutto
cio' di quel
che succede in Italia in sostanza e' autorizzato a sapere
quanto segue:
"La Roma ha battuto il Chievo 3 a 0. Fighetto Fighetti
e' il nuovo
Grande Fratello. Domani forse piovera'. Punto".
Puo' andarti bene cosi'? Oppure bisogna cambiare la legge
e mettere il
giornalista in condizione di aspettarsi, quando scrive il
pezzo,
un'onesta querela e non una gabola da venti miliardi? Io
giornalista ho
il dovere di scrivere, il politico ha il diritto di difendersi,
e
soprattutto tu lettore hai il diritto (e anche l'obbligo:
se no non sei
una persona civile ma un talebano) di essere informato.
Bene. Ora qui c'e' un appello per "rivendicare il diritto
e il dovere
di sottoporre l'operato di chi ricopra cariche pubbliche
al vaglio
dell'opinione pubblica, con la consapevolezza che ciascun
politico ha
una responsabilita' aggiuntiva rispetto agli altri cittadini
nella
misura in cui coinvolge la credibilita' delle istituzioni.
In
particolare, sul terreno della lotta contro la mafia, la
piena liberta'
d'informazione e di opinione e' indispensabile per individuare
e
stigmatizzare tutti quei comportamenti che configurino responsabilita'
politiche e morali, indipendentemente dall'accertamento
di eventuali
responsabilita' penali che spetta esclusivamente alla magistratura".
Lo
firmano Arci, Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe
Impastato",
Centro Sociale "San Francesco Saverio", Il Manifesto,
Libera,
Mezzocielo, Micromega, Narcomafie, Palermo anno uno, Promemoria
Palermo, Scuola "Giovanni Falcone", Segno, Uisp.
Per saperne di piu': 091.6259789, 091.333773 (Arci), csdgi@tin.it
(Centro Impastato), redazione@scirocco-news.org
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Ma gliene frega ancora qualcosa a qualcuno, di Betlemme?
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Libri. "La rabbia e l'orgoglio". Peccato. E' invecchiata
ed e' anche
diventata varesotta (signora mia, capelli blu, vassoio di
paste in mano
all'uscita della chiesa) l'Oriana che era una cosi' bella
e simpatica
toscana stronza.
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Cronaca. Bologna. Automobilista sessantenne stacca a morsi
un dito al
ciclista che inavvertitamente gli aveva rigato la mercedes.
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Cronaca. Bologna. D'ordine del cardinal vicario, censurato
il sito
internet dell'Universita' (barzellette oscene)
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Buone Feste
Alle dieci meno un quarto sono arrivati quelli della Comunita',
due
ragazze e un ragazzo con i panettoncini. Una delle due sbircia
continuamente l'orologio e tuttavia si sforza di far garbata
conversazione. E' l'ultimo dell'anno e avete pur diritto,
voi barboni
qui in stazione, a un minimo di calore umano e di solidarieta'.
Lei si
chiama Anna, comunica con un sorriso Wasp la ragazza, e
questi sono
Massimo e Sabrina.
"Tanto piacere, Bialetti" fa allora l'Ingegnere
e le sorride a sua
volta, sforzandosi che sia un formale sorriso da ascensore
e non
qualcosa di piu' impegnativo, casomai la fighetta poi si
metta paura
(l'Ingegnere sa benissimo di non avere un aspetto particolarmente
elegante, qui ed ora). Sorridi anche tu alzandoti con un
mezzo inchino
cosa che l'Ingegnere per motivi d'eta' non riesce a fare
cavandosela
tuttavia con grandissimo stile con la battuta successiva:
"Buon anno,
cara, e grazie della sua visita gentile" (forse ha
sorriso anche
Angela, seduta sui suoi sacchetti di plastica che non molla
mai, ma
d'altra parte e' difficile definire esattamente se e come
Angela
sorrida).
"Buon anno!" fa la fighetta rieseguendo impertubabilmente
da zero il
software preinstallato. ("...anno ...anno" fanno
eco l'altra fighetta e
il fighetto) . "Siamo qui con questo piccolo dono -
che poi sarebbero i
tre panettoncini dell'anno scorso - e vorremmo brindare
con voi al
nuovo anno che sia piu' fortunato di questo eccetera eccetera...".
Fa
un cenno al collega che s'era tenuto pronto all'uopo, e
questi tira
fuori una fanta e comincia a versare in quattro bicchieri
di plastica
che mette in giro: uno alla capopattuglia, uno a te, uno
all'Ingegnere,
uno ad Angela (che al solito lo guarda stonata senza riuscire
a
coordinare occhio, cervello e mano e il bicchiere le resta
sospeso per
quindici secondi davanti al naso prima che il fighetto sgami
la
situazione e se lo ritiri).
L'Ingegnere e tu vi guardate e alzate con solennita' i bicchieri
di
plastica: "Buon anno!". Beve la Wasp con la medesima
battuta e beve il
ragazzo Massimo nella plastica originariamente destinata
alla Angela.
Okkei, missione compiuta.
"Sono le dieci e venti", comunica la Sabrina,
prima e ultima battuta
sua del copione. "E' tardi, dobbiamo andare..."
fa l'altra, "Ma prego,
si figuri" la cerimonia, pronto, l'Ingegnere. I tre
se ne vanno con
sorrisi e sollievo, voi restate con le plastiche in mano.
Senza
consultarvi tu e l'Ingegnere buttate bicchieri e contenuti
sul binario
mentre Angela e' ancora la' che pensa e forse le sta albeggiando
sulle
labbra un sorriso che tuttavia non ha nulla a che vedere
coi tre
fighetti, ma risale evidentemene a qualche dimenticata locazione
del
suo hard-disk che ora chissa' da dove torna a galla.
"Bene - fa l'Ingegnere - io ora mi metterei a dormire"
e in quella
arriva Schillaci la guardia e ha un termos di caffe' caldo
e voi bevete
grati e poi lo sbirro Schillaci fa una cosa meravigliosa
e tira fuori
due mignon di Grappa Rododendro o qualche schifezza del
genere e
"...anno!" fa e ne gira una a te e una all'Ingegnere
e poi volta le
spalle e mentre s'allontana ne tira fuori una terza che
apre coi denti
e si beve fottendosene con tal gesto del Regolamento di
servizio. E'
capodanno, giorno poco favorevole al rispetto dei regolamenti,
difatti:
a) la stazione resta aperta tutta la notte contrariamente
al solito; b)
si lascia dormire in sala d'attesa; c) si lasciano accesi
tutti i
riscaldamenti in stazione. Non male.
Ognuno con la sua bottiglietta - i panettoncini sono tutti
per Angela,
che senza precisamente percepirli si affretta a tesaurizzarli:
domattina forse si rendera' conto che sono da mangiare -
l'Ingegnere e
tu vi separate. Siccome adesso, graziadio, siete fra persone
civili,
non servono chiacchiere per farvi i complimenti, ma un cenno
della
testa basta a sintetizzare il reciproco augurio di arrivare
in qualche
modo al capodanno dell'anno dopo.
Dopodiche' vi allontanate, lui verso la sala d'attesa stanotte
disponibile e illuminata e tu a fare due passi lungo i binari.
Ti piace
moltissimo vedere arrivare i treni e stasera sei particolarmente
ottimista perche' hai da mangiare per almeno 4 giorni e
forse sei
riuscito a risolvere il problema non facile di come modificare
in
parallelo un file Gif destinato a Internet e uno sempre
Gif destinato
invece, ma a piu' alta risoluzione, ad essere regolarmente
impaginato
su XPress, escamotage utilissimo che probabilmente un giorno
applicherai non sai come non sai dove ma tuttavia bisogna
ragionare
regolarmente "come se" facendo somma attenzione
a non perdere il ritmo
e l'abitudine e in ogni caso a continuar regolarmente sia
pure in
condizioni difficili il cammino intrapreso eccetera eccetera.
E in quella ti arriva in rapida successione un flash proprio
di
capodanno: tuo nonno ha detto qualcosa fra le luci e tutti
ridono - ma
era capodanno? o era il matrimonio di Enzo e Nuccia? il
'63, il '66?
no, nel '66 era gia' morto. Dov'eri nel '66? Era l'anno
di Salina, del
comandante Pojero, di Giusi? Quello dell'autostop? No, l'autostop
era
il '67. Gia'. E poi, alla fine del '67 ci fu Panaiota, quella
storia
dei greci e poi... E intanto lungo la banchina la gente
si muove
rapida, era il treno da Pisa, e fra la folla del treno di
Pisa
improvvisamente una ragazza ti guarda da sopra la spalla
e ti sorride
luminosissima - a te? si' proprio a te, non c'e' dubbio
- per un attimo
interminabile e intenso.
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D.<libero@inferno.it> wrote:
<Quattro figlie ebbe, e ciascuna reina,
Ramondo Beringhier, e cio' li fece
Romeo, persona umile e peregrina.
E poi il mosser le parole biece
a dimandar ragione a questo giusto,
che li assegno' sette e cinque per diece,
indi partissi povero e vetusto;
e se 'l mondo sapesse il cor ch'elli ebbe
mendicando sua vita a frusto a frusto,
assai lo loda, e piu' lo loderebbe>
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semplicemente
per liberarsene, basta scrivere a ricc@libero.it -- Fa'
girare.
"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?"
(Giuseppe
Fava)