17 dicembre 2001
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Digiuno. Scioperano papi e ragazzini. Chi dentro a un liceo,
per dire
"non vi vendete la mia scuola". Chi dentro a un
vaticano, per dire
"mettete giu' quei coltelli". Uno sara' una persona
importante (il
ragazzo: la classe dirigente di domani), l'altro lo e' stato.
All'insaputa l'uno dell'altro, tutt'e due, hanno deciso
di digiunare
per farsi dare retta, almeno un poco. Che cosa possono avere
in comune
un vecchio ad Alzeimer avanzato e un ragazzino del Tasso?
Mah: forse la
paura, l'impotenza. Sono simpatici a tutti, vanno in televisione,
hanno
un ruolo preciso da svolgere, tutt'e due, nel mondo dei
buoni
sentimenti. Pero' a nessuno, in effetti, passa per la mente
di
prenderli sul serio per davvero. Sfogarsi, occupare le scuole,
ma poi
diventare manager. Oppure pace in terra, va bene, ma poi
ognuno coi
suoi, e per chi sgarra i bombardieri.
Attorno ai ragazzini volteggiano i tuttologi e gli ex ragazzini
pentiti. Attorno ai vecchi papi gli intellettuali "laici"
e i religiosi
perbene: parlare coi musulmani va bene, ma senza esagerare
e purche'
prima diano serie garanzie, sentenziano all'unanimita' l'ex
rivoluzionario Mieli e il cardinale Ruini. Nel mondo "realista"
e
"adulto", solitudine della vecchiaia e dell'adolescenza.
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Arafat. Alla fine di agosto, un quotidiano israeliano -
lo Yediot
Ahronot - ha organizzato (e pubblicato) una tavola rotonda
fra
intellettuali sul tema "Eliminare Arafat". Il
dibattito e' stato, come
si dice in questi casi, franco e approfondito: ai falchi
che volevano
senz'altro far fuori il leader avversario si contrapponevano
garbatamente le colombe che ammonivano sui pericoli dell'operazione.
Alla fine, la conclusione prevalente e' stata che no, per
il momento
non conveniva.
Dibattiti di questo genere, in Europa, finora si sono verificati
solo
nelle riunioni della direzione strategica delle Brigate
rosse e, forse,
negli uffici affari riservati di qualche servizio segreto.
In Israele
sono pubblici. L'ipotesi di una colonia "occidentale"
in Medio Oriente,
alla fine, non ha funzionato. Gli europei israeliani si
sono piuttosto,
alla fine, mediorientalizzati.
Originariamente c'erano poche cose al mondo europee quanto
Israele. Gli
ebrei che emigravano in Palestina per costruirvi un mondo
nuovo (non
una Grande Israele, non un insediamento religioso: un focolare)
erano
il cuore e l'anima della cultura europea. In quasi meta'
d'Europa gli
ebrei erano stati per secoli praticamente l'unica componente
civile. In
paesi avanzati come la Germania erano stati il versante
umanista e
borghese, contrapposto a quello militarista e feudale, dell'intera
societa'. Gli ebrei sopravvissuti all'Olocausto portavano
con se' in
Palestina lo spirito di Chagall, di Freud, del socialismo,
di Einstein,
del piu' umano pensiero che avesse mai prodotto il mondo
occidentale.
Adesso eccosi la', accampati come una tribu' feroce, pronti
a lasciar
sventrare i propri figli come a macellare i figli degli
altri, pur di
non cedere di un passo. Sharon disprezza e umilia Arafat
esattamente
come Bin Laden disprezza e uccide, non considerandoli umani,
i suoi
"infedeli". Vendetta piu' feroce, crepando nel
suo sotterraneo, Hitler
non avrebbe potuto augurarsi.
Ne' gli Sharon ne' i Laden esprimono qualcosa di unicamente
personale.
Usciti entrambi da classi dirigenti elitarie e selettive,
ma entrambi
con alcunche' di malato che gli ha reso difficile integrarsi
in esse,
possiedono la feroce capacita' dei dittatori del novecento
di
comprendere al volo e di tradurre in pogrom paure popolari
profonde.
L'emarginazione degli arabi, l'insicurezza degli ebrei,
diventano
materiale umano combustibile per rinnegare profondamente
arabi e ebrei,
per trasformarne la storia nel senso del Volk eletto, del
superuomo.
L'odio fra arabi e ebrei (noi cristiani abbiamo odiato gli
arabi e
abbiamo odiato gli ebrei: loro non si sono odiati finche'
non
gliel'abbiamo insegnato noi) e' semplicemente l'ultima eredita'
che
l'Europa del novecento lascia al duemila.
Quella parte piu' primordiale del cervello, che gli scienziati
chiamano
cervello rettile, e' l'unica oramai, dalle parti di Betlemme
e di
Nazareth, che funziona. Qualcosa di peggio del terrorismo,
che in
confronto e' umano: tecnicamente vengono utilizzati esplosivi
e carri
armati, ma in realta' si macellano a colpi di pietre scheggiate
e di
amigdale.
E' ingiurioso, in questo secolo, parlare di Natale.
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Sono le ventitre' di domenica ed e' ancora viva la Boccassini.
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Il mondo salvato dai ragazzini (nel senso che i ragazzini
ci volevano
mettere le mani ma e' arrivata la polizia e ha salvato il
mondo). A
Catania, al liceo Boggio Lera, i ragazzi hanno occupato
la scuola per
protestare contro la Moratti. E' arrivata la Digos e se
n'e' portati
via una cinquantina, denunciati a piede libero per interruzione
di
pubblico servizio. Il preside smentisce di averla chiamata
lui. Due
giorni prima un episodio analogo si era verificato ad Acireale
dove i
ragazzi, occupando la scuola, "per fare le cose in
regola" avevano
mandato alle autorita' un documento con tutte le loro firme.
A Roma, al
Virgilio, invece niente polizia: il consiglio d'istituto
s'e' limitato
ad annunciare che, vista la sovversione dilagante, quest'anno
niente
gite scolastiche per nessuno.
A Genova, i magistrati hanno scoperto che non e' stato un
carabiniere
solo a sparare su Carlo Giuliani, ma due. E' vero, l'Italia
non sara'
mai Forcolandia: da noi non s'impicca, si fucila.
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Italia anno due. Sarebbe finita con un linciaggio, oppure
con un
varieta' televisivo in prima serata, la storia dei due ragazzi
di Novi
Ligure, se l'Italia fosse gia' abbastanza americana. Siccome
invece ci
sono ancora dei magistrati, e' finita con una sentenza equilibrata,
ne'
crudele, ne' "esemplare".
Qualunque cosa abbia fatto, un essere umano non e' mai un
mostro: la
sua "normalita'" puo' comprendere degli orrori.
La folla, per
rassicurarsi, vuole o dimenticare l'orrore o dimenticare
l'umanita' di
chi lo ha commesso; il giudice, che e' un uomo solo, non
puo' fare
nessuna di queste due (in fondo identiche) cose.
Ma in questa storia, oltre alle vittime che sono morte e
a quelle che
hanno ucciso, ce n'e' un'altra che e' miracolosamente rimasta
viva,
grazie alla benevolenza del caso e alla serieta' dei magistrati.
E' il
ragazzo albanese che avrebbe dovuto pagare per tutti, falsamente
accusato dagli assassini e immediatamente indicato al linciaggio
dalla
gente perbene.
Di lui nessuno parla piu': eppure, se questo delitto fosse
avvenuto fra
un paio d'anni invece che ora, sarebbe stato ucciso fra
le urla
d'entusiasmo della popolazione. Immaginate una Novi Ligure
gia'
completamente "devoluta", con un giudice eletto
dal buon popolo padano
e uno sceriffo anche lui elettivo al posto del vecchio maresciallo
e
del magistrato: quanto tempo sarebbero durate le invocazioni
d'innocenza dell'innocente? Sarebbe stato gia' un successo,
per la
legge, riuscire a impiccarlo regolamentarmente dentro a
un carcere
invece di lasciarlo linciare in piazza dal popolo inferocito.
La nuova Italia si presenta cosi', da un lato con la faccia
feroce di
Bossi che urla agli assassini albanesi, dall'altro con quella
untuosa
di Bruno Vespa che invece porta sul palcoscenico l'imbecille
che, pur
di apparire in tv, non esita a presentarsi come "fidanzato"
di una
ragazza all'inferno. E i pensosi dibattiti, e la faccia
di Sgarbi (al
quale dunque ha chiesto un commento) che commenta sentenze,
e i
ragazzini del bar che parlano di pena di morte, e i vecchietti
che
bruciano negli ospizi e i cadaveri degli emigranti dentro
i
container... Ed e' appena l'anno secondo, del nuovo secolo.
Che Italia
sara' questa?
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Sicilia. Claudio Fava: "Dieci anni fa, a Palermo, non
c'era solo
Orlando. C'era anche un Coordinamento Antimafia, c'erano
i gesuiti e
gl'immigrati di don Meli, c'era la rivista Segno, l'associazione
Palermo Anno Uno, la redazione dei Siciliani, c'erano le
foto di
Letizia Battaglia, il Collettivo d Architettura e il comitato
dei
lenzuoli, c'erano l'universita' e le assemblee del Meli,
c'era un
pensiero civile che ogni giorno si faceva politica, governo,
piazza,
istituzione, coscienza critica, progetto. C'erano i palermitani.
Poi
non ci sono stati piu'. E noi abbiamo fatto finta di niente.
Lentamente, inesorabilmente, e' diventato piu' importante
inseguire i
sospiri di D'Antoni e i congiuntivi di Cuffaro come fanno
certi parenti
poveri in attesa di una benedizione. E' andata com'e' andata".
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Ricerca avanzata. Il comune ha mandato gli operai a mettere
fuori uso
l'impianto elettrico del centro sociale Auro e del FreakNet
MediaLab,
il laboratorio catanese di informatica accolto fra l'altro
nel portale
dell'Unesco per le sue attivita' didattiche e di ricerca.
Loro sono
quelli che fanno informatica aggratis. A pagamento, sempre
a Catania,
la fanno quelli dell'ST Microlectronics: e questi invece
li stanno
licenziando.
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Roma. L'albero di Natale di piazza San Pietro, l'anno scorso
fornito
dalla Carinzia di Heider, quest'anno lo e' stato dalla Transilvania
di
Dracula. Dev'essere un tipo strano, quello che sceglie gli
alberi in
Vaticano.
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Londra. Evade dall'allevamento tacchino gia' prenotato per
il cenone.
Dopo una fuga di svariati chilometri, e' infine stato raccolto
in una
sede di animalisti.
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Sydney. Sospesa una maestra d'asilo per aver rivelato ai
bambini che
Santa Klaus non esiste.
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Cronaca. Roma. Approvata una risoluzione municipale in cui
s'invitano i
cittadini a sostenere i meritori sforzi delle gattare: "Il
gatto e'
patrimonio culturale di Roma".
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Cronaca. Civitavecchia. Fermata all'uscita del supermercato
con delle
scatolette non pagate e denunciata per furto. Sono stati
i poliziotti
ad accorgersi che lei in realta' non mangiava da diversi
giorni. Hanno
convinto il padrone a ritirare la denuncia e hanno fatto
una colletta
fra loro sbirri. Poi l'hanno riaccompagnata al supermercato
perche' si
comperasse qualcosa.
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Hyde Park. Inglesi divisi in due dopo la diffusione su Sky
News di un
video in cui si vedono dei poliziotti picchiare per mezz'ora
un
automobilista che ha cercato di fuggire dopo un incidente.
Per meta'
degli spettatori e' semplicemente un normale episodio di
law and order;
per l'altra meta' un orrendo segno dei tempi, in cui persino
il buon
vecchio Bobby s'e' trasformato in un manganelluto cop californiano.
Merry England vs Occidente.
("Sorry sir, it's morning": e' il modo con cui,
con un lieve tocco
della spalla, il policeman d'un tempo svegliava garbatamente
l'autostoppista che dormiva alla stazione, molte Thatcher
fa).
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"Tra venticinque anni o anche meno l'automobile sara'
superata in
quanto gli aeroplani, oltre che volare,correranno su tutte
le strade":
Philip Gibbs, "Il giorno dopo domani: cosa succedera'
nel mondo", 1928.
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Stanotte, verso le due, bussano alla porta della mia stanza.
Grunt.
Accendo la luce e davanti al letto c'e' un tizio buffo,
tutto parato in
nero gentleman, uno molto distinto sulla sessantina. "Mr
Orioles?" fa,
squadrandomi con disgusto. Grunt. "Sorry, mr Orioles.
Deve alzarsi,
vestirsi e... make yourself a little civilized, goddam!
Someone is
coming here".
Tanto e' incazzato il tizio che nemmeno discuto, mi alzo,
mi sbreccio
un po' d'acqua sul muso, mi metto un par di brache, la maglietta
di Mao
(sperando che sia pulita), mi carico la pipa. "Si accomodi,
prego. Di
che si tratta? Ma non potevamo aspettare domattina? O meglio,
potrei
darle il numero dell'avvocato Tita... ". Quello neanche
mi caga. Va
alla porta, si volta, si volta di nuovo con aria teatrale
e declama:
"Her gracious majesty the queen!". E qua t'entra
una signora
anzianotta, piuttosto decorosa direi, ma guarda che roba
tu alle due di
notte, tutti i matti qui vengono a finire prima o poi.
"Good morning, mister O." fa la dama. "Kneel
down, please". Cazzo cazzo
cazzo. Lampo di genio. Secondo cassetto, monetine. Ci sono
due scellini
inglesi. "Scusi signora le spiacerebbe mettersi un
momento di
profilo?". Lei imperturbabilmente e sorridendo esegue,
massi' che e'
lei, un po' malandata veramente ma insomma. "Kneel,
my dear, please".
Che faccio? Tanto staro' sognando: m'inginocchio sullo scendiletto
cercando di non sembrare troppo imbranato e la tizia si
guarda attorno,
sgama la canna alla Charlot sulla sedia, l'afferra al volo
e me la
sbatte sulla spalla. "Stand up, sir Riccardo".
Poi mi volta
maestosamente le spalle e se ne va.
"You may stand up, now - fa il tizio in nero - The
ceremony is gone. My
compliments". E se ne va pure lui.
Cosi' stanotte - se non ho sognato - sono stato fatto baronetto
dalla
regina Elisabetta in persona. C'e' una giustizia a questo
mondo,
ecchecazzo! Domani vado all'ambasciata per vedere se danno
pure dei
soldi, vi faro' sapere.
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Bill <billclinton@democratic.org> wrote:
<Chi di noi ha radici europee non e' senza colpa. Durante
la prima
crociata i soldati cristiani, quando presero Gerusalemme,
per prima
cosa bruciarono una sinagoga con dentro trecento ebrei,
poi
continuarono le loro gesta uccidendo sul Monte del Tempio
ogni donna e
ogni bambino che fossero musulmani. Ancora oggi in Medio
Oriente si
racconta quella storia e ancora oggi la paghiamo.
In America, abbiamo creato una nazione che praticava la
schiavitu' e
molto spesso gli schiavi venivano uccisi ancorche' innocenti.
Questo
Paese si e' voltato dall'altra parte quando i nativi americani
venivano
spogliati dei loro beni e uccisi perche' erano considerati
meno di un
uomo. E anche di questo oggi paghiamo ancora il prezzo>.
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Walter Lanaro <Cuccu44@freemail.it> wrote:
<Perche' non creare una Giornata Nazionale Antimafia,
in cui ricordare
tutte le vittime della mafia ma non solo? Sarebbe un segnale
finalmente
"reale" e "forte" da parte delle istituzioni.
Addirittura mettere
questa giornata in Costituzione. Credo ne abbia l'importanza
visto che
di morti la mafia ne ha fatti fin troppi! E visto che la
guerra contro
lo stato e' tuttora in corso! Sarebbe una giornata in cui
ricordare il
sangue versato dalle vittime, ma dovrebbe anche essere una
giornata in
cui parlare di "antimafia" in modo propositivo,
cercando di creare un
dibattito nel popolo, spesso volontariamente troppo cieco
e sordo!
Vorrei che questa giornata diventasse un giorno un nuovo
25 Aprile, ma
questa volta per festeggiare la liberazione da un'altra
occupazione,
quella mafiosa!>
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Socrates<xantippes@eleuteros.el> wrote:
<Infatti, esula dalle consuetudini degli uomini lasciare
andare in
malora, come ho fatto io, tutti gli interessi privati, trascurare
la
famiglia per tanti anni, per occuparsi, invece, unicamente
di voi.
Tutto questo si sarebbe anche potuto spiegare se ne avessi
ricavato
qualche vantaggio, se vi avessi chiesto, in cambio, del
denaro. Ma voi
stessi vedete che i miei accusatori, che hanno accumulato
su di me
accuse cosi' impudenti, non sono stati capaci di trovare
un solo
testimone che dicesse che io mi sia fatto una sola volta
pagare o abbia
chiesto qualcosa. Sono io, invece, che presento un testimone
inconfutabile, che attesta la verita' di cio' che dico:
la mia
poverta'>
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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche
semplicemente
per liberarsene, basta scrivere a ricc@libero.it -- Fa'
girare.
"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?"
(Giuseppe
Fava)