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Giro78
/ Giornalismo
Quando un giornale può dire
"A che serve vivere se non si ha il
coraggio di lottare?" si chiedeva un
giornalista siciliano, Pippo Fava, zittito dalla mafia catanese
nel 1985. E
tutta alla lotta è dedicato il percorso di un giornale
che dalla provincia
delle province italiane, la Sicilia, ha fatto giornalismo
e storia del
giornalismo. Il giornale è stato L'Ora, quotidiano
scomodissimo per
potenti dell'isola impegnati in anni passati a far tutto
fuorché governare e
amministrare e lavorare per lo sviluppo dell'isola. L'Ora
diede in "anni
non sospetti" voce a chi in Sicilia non accettava di
essere servo del
sistema feudale, fu anche grazie a L'Ora se la parola mafia
fu (all'inizio da
pochi) pronunciata. La parola mafia, allora, nella Sicilia
del potere, era
una specie di bestemmia da non pronunciare. Vittorio Nisticò,
direttore
per oltre un ventennio dello storico quotidiano di sinistra,
rievoca ora
in un libro emozionante quella stagione. Omicidi eccellenti,
stragi, cronisti
come Mauro De Mauro che scompaiono da un giorno all'altro
per
sempre: una specie di Beirut in casa nostra. L'Ora è
in quegli anni
l'organo della opposizione sociale che si contrappone alla
mafia.
Enfatizza le notizie che gli altri non danno. Il libro di
Nisticò, edito da
Sellerio è splendido. "Accadeva in Sicilia"
è davvero una specie di
summa della Sicilia degli ultimi cinquant'anni.
VITTORIO NISTICO'
Accadeva in Sicilia. Gli anni ruggenti dell'Ora di Palermo
Sellerio editore, lire 48.000
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