|
"Ho solo 21 anni ma..."
Contro ogni guerra, contro ogni ingiustizia
di Rocco Rossitto
Forse ciò che leggerete nelle prossime
righe potrà sembrare banale, scontato. Stavo davanti alla
televisione e ho visto tutto ciò che è successo l'undici
settembre in america. Ho visto quell'aereo entrare dentro
una delle Twin Tower come fosse un video gioco o un film
ad effetti speciali, talmente speciali che sembravano reali.
Sono stato davanti alla televisione tutto il pomeriggio
e tutta la notte non ho staccato neanche un attimo gli occhi
dalla tv. Volevo sapere tutto essere testimone di ciò che
accadeva, volevo capire. Ho registrato tutto quello che
potevo, ma ancora non ho rivisto quelle scene.
Non credo avrò bisogno di utilizzarle,
presto una nuova guerra, sicuramente di entità maggiore,
esploderà causando altri morti. Delle domande sono sorte
spontaneamente in me: come mai migliaia di persone debbano
morire nel giro di poche ore? Ho provato disprezzo orrore
disgusto per quei kamikaze che hanno creato l'inferno a
New York e Washington. Poi però altre domande saltavano
fuori: ma esiste differenza tra i morti? Un morto americano
ha più valore di uno iracheno, o di uno jugoslavo, o di
un palestinese, o di un ebreo o di un pakistano, o di un
turco o di un kurdo? Ho sentito molte parole in questi giorni,
molte parole di guerra e solidarietà ad un paese che è sì
stato vittima di una crudeltà immane, ma che tale crudeltà
, in forma diverse, ha praticato molte volte sotto il nome
della libertà. Non erano nati i miei genitori quando sganciarono
la bomba atomica, non ero nato quando andarono in Vietnam,
ero troppo piccolo quando finanziavano Saddam Hussein contro
l'Iran e Osama Bin Laden quando lottava contro i russi;
non sapevo cosa volesse dire aver messo l'embargo alle medicine
per l'Iraq.
Adesso però inizio a comprendere qualcosa,
non esiste il bene in questa società e l'odio genera odio
e la violenza genera violenza. Perché nessuno si chiede
come mai qualcuno è pronto ad uccidersi e ad uccidere centinaia
di persone? L'orrendo attentato di terrorismo di New York,
non forse una vendetta come quella che si ripromette di
fare ora Bush? E poi cosa genererà un attacco, una guerra
come quella che ha annunciato Bush in queste ore e come
la Nato ha dichiarato di appoggiare? Bombe intelligenti
che colpiranno solo i "cattivi"? E questo quello che l'America
e l'Europa vuole? Conosco benissimo l'intelligenza di qualsiasi
bomba! Quanti minuti di silenzio sono stati contati per
i morti di tutte le guerre combattute? E quanti minuti di
silenzio la comunità europea regalerà a quei popoli che
verranno bombardarti dalla rappresaglia americana?
Maledico ferocemente quel terribile
atto di terrorismo, nella medesima misura in cui maledico
ogni ritorsione che causerà morti innocenti e che quindi
alimenterà una spirale di violenza che inevitabilmente porterà
ad altri attentati. Spero che le mie parole non vengano
interpretate come un atto di indifferenza rispetto alle
vittime di NEW YORK e WASHINGTON, ma non riesco a star fermo
di fronte a tali ipocrisie e a tali ingiustizie. Ho solo
21 anni e vorrei sentire da chi parla al mondo messaggi
di pace e non di guerra, "sarò un sognatore, ma non credo
di essere l'unico"
|
|