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Sicilia e zen

articolo apparso su il Manifesto, 20 giugno 2000 - di Elena Del Drago

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Una Stanza d'artista sigillata - CASTEL DI TUSA (Messina) A Romei, nella valle dei Nebrodi, dove si arriva attraverso strade strette sormontate da ponti altissimi in cemento armato, Antonio Presti, accompagnato da un notaio, il 16 giugno del 2000 alle 18 e 15, ha posto il "sigillo del pensiero" ad un'opera di Hidetoshi Nagasawa. Torniamo indietro: è il maggio del 1989, quando l'artista giapponese termina La stanza di barca d'oro: un lungo corridoio buio scavato nella terra da dove si accede ad un vano, e qui, una leggera barca appesa al contrario, che l'occhio riesce a percepire soltanto dopo qualche minuto. Secondo un principio zen, l'autore aveva concepito l'opera come un luogo che non si vede ma esiste, non solo perché sappiamo della sua esistenza ma perché possiamo riuscire a sentirla. Per essere completa, quindi, la Stanza andava chiusa allo sguardo dei visitatori. Ma era passato appena un mese quando un solerte vigile, dopo essersi inerpicato per quei luoghi impervi munito di bolli comunali e giudiziari, pensò di farla dichiarare abusiva, vietandone così anche il sigillo. Motivazione: "occultamento del corpo di reato". Finalmente, dopo 11 anni, termina l'avventura dell'opera, ora consegnata alla terra. Dopo aver subìto e vinto otto processi, uno per ogni opera di Fiumara d'Arte, e aver costruito a Castel di Tusa L'Atelier d'artista, Antonio Presti trasferisce i suoi progetti nei dintorni della città che sente più ospitale, Catania. E diverse iniziative hanno festeggiato questo nuovo inizio. Ai Mercati Generali, locale di tendenza, Nagasawa ha presentato la sua ultima opera, Il Giardino di Hidi: quarantanove barche, sette più grandi che contengono le altre più piccole, lasciate galleggiare su un lago e illuminate soltanto dalle candele e dalla luna più grande dell'anno. Cambiamo scenario e attraverso paesi con strade dai nomi evangelici e case munite di vistosi ex-voto alla Madonna, si arriva a Castiglione di Sicilia, alle pendici dell'Etna, ed è qui che si è conclusa questa tre giorni di Devozione alla Bellezza. Un nutrito gruppo di artisti siciliani, selezionati da otto giovani critici, si sono cimentati, insieme a bambini della scuola elementare e agli abitanti, nella pittura di un chilometro di tela srotolata per le vie del paese. Da notare, la famiglia meticcia disegnata secondo gli insegnamenti di Basquiat dal 24enne Filippo De Mariano; e l'opera di Sergio Treglia, 31 anni, che stende uno strato di acrilico nero e poi, con una lastra radiografica intinta nel bianco, imprime facce. Nei pressi del fortino della Castiglione era normanna c'è il lavoro di Anna Lisa Furnari, 31 anni, da Taormina. Centinaia di piccoli pesci realizzati in gesso e colorati d'argento che l'artista ha attaccato in un incavo che corre lungo il grande sasso. Così per un giorno l'arte è uscita dai luoghi deputati attraversando le strade ed entrando nelle case, letteralmente, dove le famiglie del paese hanno dato da mangiare ad artisti e visitatori di questa prima edizione di "Onda D'Urto". July, 2000

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