|
Lavoratori e cittadini torinesi, militanti sindacali hanno
scelto l'adozione a distanza di figli di lavoratrici e lavoratori
della fabbrica di automobili 'ZASTAVA' di Kragujevac, in
Serbia, distrutta dai bombardamenti Nato nella primavera
scorsa. Siamo riusciti ad adottare 89 ragazzi, a consegnare
loro la prima quota trimestrale di 150 marchi tedeschi (circa
150.000 lire italiane) qualche giorno prima del Natale 1999
tramite il compagno Vecchione, che e' andato nella cittadina
jugoslava assieme ad una delegazione della Cgil della Lombardia.
In tre degli oltre 50 capannoni distrutti sono state montate
delle nuove e precarie tettoie e sono state riavviate due
linee di produzione senza alcuna automazione (il lavoro
di montaggio e rifinitura delle vetture e' fatto prevalentemente
a mano). La produzione e' soprattutto simbolica, il Consiglio
di fabbrica dice che cio' serve soprattutto a tenere viva
la speranza tra i lavoratori. In queste attivita' e nei
lavori di sgombero delle macerie sono oggi occupati 200
lavoratori che percepiscono uno stipendio seppur ridotto.
Gli altri 12.000 lavoratori sono a casa senza lavoro con
una indennita' di cassa integrazione pari a 20 marchi tedeschi
al mese (20.000 lire italiane). Oltre alle 89 adozioni,
i lavoratori della Fiat Iveco ne hanno adottati altri 29,
ed 1 e' stato adottato da una scuola. Siamo a 119 adozioni,
a ad altre richieste da parte di lavoratori, di studenti,
di cittadini. Per le prime 89 adozioni abbiamo speso 13.671.000
lire (13.350.000 pari a 150 marchi tedeschi per i 89 ragazzi
e 321.000 di spese di viaggio del compagno Vecchione). In
questi giorni e' in Italia una delegazione del Consiglio
di Fabbrica della Zastava, abbiamo chiesto loro di poter
avere un incontro che avverra': In quella occasione ci proponiamo
di versare la seconda quota relativa alle adozioni. Il comitato
promotore di S.O.S. ZASTAVA di Torino marted́ 22 febbraio
2000 dalle ore 16,00 alle ore 18,30 presso la Cgil di Torino
in Via Pedrotti 5 nella sala 'Emilio Pugno'
|
Argomenti di questa pagina:
Jugoslavia, Torino, sindacato, lavoro
|