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Girodivite - n° 61 / febbraio 2000

Le conseguenze di Tokaimura

di R.Es., da: Il Manifesto, 3 febbraio 2000.

GIAPPONE-NUCLEARE I RISULTATI DELL'INCHIESTA GOVERNATIVA

Tokaimura, a rischio più di 400 persone

Contaminati in seguito all'incidente del 30 settembre scorso

- R. ES. -

S ono state 439, di cui 119 in modo pericoloso, le persone irradiate a causa dell'incidente nucleare di Tokaimura, in Giappone. Avvenuto il 30 settembre scorso, l'incidente all'impianto nucleare dell'impresa privata Jco risulta così essere il più grave nella storia dell'utilizzo dell'energia atomica in Giappone.

Secondo i dati resi noti ieri dall'Agenzia governativa per la scienza e la tecnologia, i 119 casi più gravi hanno ricevuto radiazioni superiori al limite di sicurezza annuo, stabilito in un millisievert. I più gravi sono due operai dell'impianto per l'arricchimento dell'uranio, gestito dalla società privata Jco, che si trovavano nel locale nel momento in cui ha avuto inizio la fissione nucleare. Un altro compagno che si trovava con loro, e che era stato colpito da radiazioni pari a diciassettemila millisievert, è morto nel dicembre scorso, dopo quasi tre mesi di agonia.

Le 439 persone sottoposte a controlli da parte dell'agenzia governativa comprendono 207 residenti in un raggio di 350 metri dall'impianto, che sono stati fatti evacuare (negligentemente) soltanto dopo alcune ore, 148 operai che si trovavano nell'impianto al momento dell'incidente, sessanta vigili del fuoco intervenuti subito dopo e ventiquattro tecnici entrati nei locali circa dodici ore dopo per arrestare il processo di fissione (tra i quali gli otto "kamikaze" mandati allo sbaraglio per evitare una tragedia ancora maggiore).

Tra i residenti, il livello più alto, pari a ventuno millisievert, è stato rilevato su un uomo che vive al limite del terreno occupato dalla Jco.

Nei giorni immediatamente susseguenti la sciagura, il governo giapponese aveva tentato di minimizzare la portata dell'incidente e di nasconderne i rischi per la salute della popolazione. Poi, anche in seguito alle accuse interne e internazionali (soprattutto relative alla opportunità di affidare la gestione del nucleare a privati e sugli scarsi controlli), aveva dovuto ammettere che non si trattava di una cosa da poco e avviare un'inchiesta.

Mentre si continuano ad acquistare fusti di Mox (una miscela di uranio e plutonio) stoccati nella centrale francese di Le hague e in quella britannica di Sellafield, e trasportate via mare da navi battenti bandiera inglese, in viaggi intercontinentali che durano più di un mese.

Argomenti di questa pagina:
Giappone, nucleare
 

 


Released online: February, 2000

******July, 2000
 
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