Logo Girodivite: vai a notizie sulla redazione
articolo d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili

***** ***
Girodivite - n° 61 / febbraio 2000

Quando muore un fumetto


Oggi, domenica 13 febbraio 2000, è morto Charlie M. Schulz, uno dei più amati autori di fumetti del XX secolo. Con lui, probabilmente muore anche la serie di personaggi da lui inventati, alla metà del Novecento. Personaggi che sono entrati nell'immaginario e nella vita di tutti noi che siamo cresciuti assieme a loro: il timido Charlie Brown, il cane Snoopy, Linus e la sua coperta, la perfida Lucy, la Ragazza dai Capelli Rossi...

Tutti noi siamo stati di volta in volta uno di questi personaggi. Tontoloni come poteva esserlo Charlie Brown, incapaci di colpire una palla - come nella mitica serie di strisce ambientate sul campo da baseball. Oppure abbiamo immaginato di essere il Barone Rosso e guidare un aereo caccia biplano e colpire i nostri nemici, come faceva Snoopy uno dei più grandi "bracchetti" della storia dei fumetti. Perché nei personaggi di Charlie Brown & C., vi eravamo tutti noi, la generazione dei bambinoni omogeneizzati e incapaci di crescere, eternamente confinati nel limbo dell'infanzia. E c'era anche il loro autore, Schulz, anche lui un bambinone non cresciuto, capace di esprimere i conflitti e le crisi di intere generazioni borghesamente bambine. Chi tra noi non ha una "coperta" - divenuta "la" coperta "di Linus" -, sia essa ideologica o materiale (per molti metafora del bisogno d'affetto e di "copertura" della sinistra partitodipendente)? Chi non ha mai avuto una Ragazza dai Capelli Rossi di cui essere follemente innamorati ma a cui si è sempre stati incapaci di chiedere, avvicinare, parlare? La forza dei fumetti di Schulz (come pure quelli di altre strisce: si vedano Calvin & Hobbes, oppure i Simpson) è quella del rispecchiamento. E, nello stesso tempo, la capacità di uno sguardo tenero, ironico, capace di comprendere: che siamo umani e non robot programmati, che il mondo umano è varissimo ed è bello che sia così. Amare Charlie Brown, Snoopy e tutti gli altri, per la nostra generazione bambina negli anni Settanta significava ricordarci che esiste la tenerezza. Per noi che leggevamo mensilmente una rivista come "Linus" - diretta a lungo allora dall'ottimo Oreste Del Buono - l'appuntamento con le strisce di Schulz era imperdibile. C'erano ovviamente anche le altre presenze: il caustico Altan, il tenero Calvin, Ellekappa ecc., ma certamente i personaggi di Schulze davano il leit-motiv di quel nostro interesse. Addio Charles M. Schulz, addio Charlie Brown!

Argomenti di questa pagina:
Charles M. Schulze, fumetti, Charlie Brown, Snoopy
 

 


Released online: February, 2000

******July, 2000
 
© 1994-2004, by Girodivite - E-mail: giro@girodivite.it