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articolo d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili

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Girodivite - n° 59 / dicembre 1999 - Riviste

Praxis 11

riceviamo e pubblichiamo il sommario e l'editoriale del n° 11 di "Praxis".
PRAXIS
rivista per un nuovo orientamento rivoluzionario

il numero 11 (dicembre 1999) contiene:

# A sinistra di chi? a sinistra di cosa?
# La sbornia. La globalizzazione e' una nuova rivoluzione industriale? di
Mino Priorati
# Seattle: riflessioni su un antagonismo possibile nel cuore dell'Impero. di
Alessia Monterverdi
# Mitologia operaia. Sciocchezze politiche e dogmi fasulli
# La "Consulta" di Bertinotti
# Quale strada per un Partito rivoluzionario?
# Lega Nord: populismo ondivago
# Attivismo fascistoide negli stadi
# Austria; ne' con Haider ne' con i socialdemocratici
# Kosovo: gli aspetti militari di una guerra che la NATO non ha vinto. di
Burian
# Corrispondenza da Mosca: i comunisti russi e la guerra in Cecenia. di Jef
Bossyut
# Contro l'essenzialismo filosofico. Risposta a Costanzo Preve. Di Brenda
# Colonialismo e classe operaia. di Hosea Jaffe
# Astrazione e contraddizione. La scientificita' del marxismo. di Massimo
Piermarini

Chi volesse riceverne una copia in omaggio ci scriva a: marxista@tin.it

I CROCIATI

editoriale di PRAXIS n.11

Il Millennio sembra chiudersi sulla falsa riga di come era cominciato, con
le crociate. Secondo il noto aforisma di Marx la storia si ripete sempre due
volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa. Non c¹è chiaro se
questo sia il caso. Per esprimere il nostro pensiero potremmo azzardare
questa tesi: l¹Occidente torna sempre sul luogo del delitto.
Sulla spinta di una straordinaria rinascita economica accompagnata da
brutali lotte religiose in seno alla cattolicità, il feudalesimo Occidentale
tentò di aprirsi un varco ad oriente allo scopo di consolidare il dominio
nel Mediterraneo e di sottomettere il vicino oriente. Si doveva dunque
battere i Selgiucidi musulmani e sottomettere i Bizantini. Ma c¹era
dell¹altro: era necessario rimettere ordine nel fronte interno, devastato
dalle lotte sociali ereticali e da quelle tra principi e feudatari. Il
pretesto delle Crociate fu la liberazione del Santo Sepolcro, all¹insegna
dello slogan ³Dio lo vuole!².
Il Millennio si chiude con la crociata che l¹Occidente cristiano ha
scatenato contro la Iugoslavia ³nazional-comunista² e pagana, rea confessa
di respingere il protettorato imperiale, colpevole di essersi messa di
traverso allo schiacciasassi della NATO che disperatamente tenta di chiudere
il cerchio della sua supremazia. E come allora altre crociate seguiranno
alla prima pur di ridurre in poltiglia ogni forza ostile e di consolidare il
predominio imperiale. Il nemico è sempre a Oriente, laddove, sui pilastri di
antiche civiltà, popoli e nazioni sono refrattari al colonialismo, resistono
come possono all¹assimilazione, si tappano le orecchie quando cantano le
sirene neoliberiste.
Che il Papa cattolico abbia avuto stavolta un ruolo di comparsa non deve
trarre in inganno. Anche adesso la fede ha avuto un suo ruolo, come mille
anni fa la Crociata si consumò all¹insegna di ³Dio lo vuole!² Solo che il
Dio è cambiato, non si tratta del Padre di Gesù di Nazareth, ma del babbo di
tutti i borghesi, il Capitale, e la religione la più pagana, quella
neoliberista.
Clinton sembra aver coronato così l¹antico sogno di Federico II. che tentò,
senza riuscirvi, di ottenere il primato universale dell¹imperatore. Egli non
amministra soltanto gli affari temporali, è anche il solo e vero Papa del
³villaggio globale² capitalistico e ne celebra le sconfortanti liturgie. Si
avvale, per esercitare le sue funzioni imperiali ‹fondate sulla supremazia
finanziaria degli U.S.A., la loro posizione monopolista in tutti i settori
strategici e una forza militare paurosa‹ di una catena sterminata di
vassalli, valvassori e valvassini sparsi in ogni angolo del mondo. In cima a
questa piramide, immediatamente sotto l¹imperatore, cioè ai suoi piedi,
troviamo i principi dell¹Occidente industrializzato che gli rendono
servilmente omaggio e lo assistono non solo in politica, ma nei culti e
nelle celebrazioni.
Una di queste raccapriccianti cerimonie imperialistiche è stata il recente
³Vertice² di Firenze, quello dei ³Grandi del centro-sinistra
internazionale², dove di grande, anzi di colossale, c¹era solo l¹umiliante
riverenza con cui i principi europei rendevano ossequio al loro faraone in
doppio petto. Accettando l¹invito a presiedere l¹adunanza ³riformista²,
Clinton ha dovuto restituire la cortesia che costoro gli avevano fatto mesi
addietro quando, per procura, decisero di mettere a ferro e fuoco la
Iugoslavia ‹la II. crociata dell¹anno decimo del calendario globale.
Di fronte a tanto squallore, per quanto gloriosa possa essere la storia del
movimento operaio, ci siamo vergognati  di provenire dalla stessa stirpe
degli Schröder e dei D¹Alema di considerarci di sinistra, di usare lo stesso
lessico, la stessa semantica di questi criminali di guerra che fanno
esorcismi ³riformisti² pur di restare incollati ad un potere che galleggia
irrimediabilmente sul sangue e le pene di quella parte d¹umanità esclusa dal
baccanale imperialistico.
E abbiamo capito quanto duro e amaro sarà il castigo che come marxisti
dovremo patire prima di potere risorgere, prima di ritornare sul proscenio
della storia.
 


Released online: December, 1999

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