Il lavoro all'antimeeting

GLOBALIZZAZIONE, "TERZA VIA" E DIRITTI DEI LAVORATORI E DEI DISOCCUPATI.

Il 20 e 21 novembre si riuniranno a Firenze Blair, Jospin, D'Alema, Clinton,
Schroeder per un meeting della " terza via".
In questo incontro i responsabili politici dei governi a guida
"progressista" si riuniranno per verificare a che punto è il progetto di "
mettere insieme economia di mercato, neoliberismo ed ideali civili che
contraddistinguono la socialdemocrazia".
Ormai anche gran parte dei milioni di persone che, dopo aver vissuto sotto i
governi Thatcher, Reagan, Berlusconi, avevano riposto aspettative nei
programmi della "sinistra" si stanno disilludendo rapidamente sotto i colpi
delle generali politiche di smantellamento dei diritti (al lavoro, alla
casa, alla salute, ai trasporti, ecc…), di parallela liquidazione dei
servizi pubblici, di costruzione di una società di controllo e di
repressione.
Costoro - lavoratori stabili, precari, disoccupati - sperimentano
concretamente il significato della "globalizzazione".
E si chiariscono le affermazioni fatte dai governanti occidentali
ripetutamente: " Il posto di lavoro fisso non esiste più", oppure " la
flessibilità del mercato del lavoro produce occupazione".
E vediamo che in nome della "flessibilità" e della "adattabilità"
l'occupazione si va sempre più precarizzando, soprattutto con la diffusione
dei contratti a termine, del lavoro temporaneo, dei contratti di
"collaborazione" ed a "ritenuta d'acconto", ecc…; per lo più impieghi non
solo sottopagati, ma spesso tra i più usuranti e pericolosi, ed inoltre
senza il rispetto di alcuna regola sull'orario e sulla sicurezza. Ed inoltre
il "lavoro nero", al quale ricorrono ormai uomini e donne di tutte le età
che il lavoro non lo trovano oppure lo hanno perso.
E fra i lavoratori stabili arrivano le conseguenze delle sempre più ampie
privatizzazioni, ogni volta con migliaia di esuberi, chiusure di fabbriche,
trasferimento di produzioni, contratti peggiorativi, normative di sicurezza
non rispettate e dell' arrivo dei "fondi pensione" che, rendendo più
insicure quote di salario accantonate negli anni, permettono invece alle
aziende di avere a disposizione massicce quantità di capitali, necessarie a
loro per pagarsi le sempre più costose ristrutturazioni dei processi
produttivi.
Lontani dai loro discorsi, anche di quelli della cosiddetta "terza via" sono
gli obiettivi di piena occupazione e di sradicamento della miseria, visti i
18 milioni di disoccupati registrati ufficialmente nella "civile" Europa!
Anche nella scuola la completa subordinazione alle esigenze della produzione
ripropone la medesima precarizzazione, la competitività, l'impoverimento dei
contenuti.
E' QUINDI CONTRO QUESTE POLITICHE CHE STIAMO CONDUCENDO LE INIZIATIVE DI
FIRENZE DEL 19/20/21 NOVEMBRE.
Partendo da quelle che sono state e sono ancora gli esempi di opposizione,
ribellione e, pur anche, proposizione, di gruppi di lavoratori e di
disoccupati/precari di questi ultimi anni in Europa: dalle manifestazioni
europee di Amsterdam (1997) e Colonia (1999) contro la precarizzazione, la
povertà e l'esclusione sociale, dalle lotte dei lavoratori francesi di Logwy
e belgi di  Villevorde, da quelle dei lavoratori dei trasporti di varie
nazioni contro i processi di liberalizzazione/privatizzazione, ma anche da
quelle meno recenti, ma pur piene di significato, dei "pony express"
americani, e delle popolazioni e lavoratori del cosiddetto "terzo mondo",
dal Messico alla Corea al Bangladesh.
La ripresa di un generale movimento di opposizione alla "globalizzazione" ed
alle sue conseguenze non può che basarsi sul rafforzamento di un
collegamento di tutte queste lotte. 

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Released online: November, 1999

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