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Girodivite - n° 51 / marzo 1999 - Ecologia
L'inquinamento del duemila
di Giuseppe Marziano
Rimane uno dei problemi più attenzionati degli ultimi decenni. L'inquinamento
elettromagnetico, derivante dagli impianti elettrici, dai telefonini,
dalle antenne ripetitori, ecc., resta la preoccupazione, non solo dei
cittadini, ma, e soprattutto, degli studiosi. Non si vogliono creare
allarmismi, non è stato ancora dimostrato scientificamente che l'inquinamento
elettromagnetico, possa generare malattie, ma, è dimostrato in maniera
lineare, che li possa accentuare o far progredire. La nascita di comitati
spontanei di cittadini, ha interessato i talk-show, facendo intervenire,
ministri, presidenti, architetti, studiosi. Anche i produttori di sistemi
elettrici, hanno, già da qualche anno, messo a punto sistemi, per l'abbassamento
del potenziale elettrico, per esempio nelle ore notturne (biointerruttori).
Gli architetti coalizzati già da parecchio tempo, stanno studiando sulla
base, anche, delle discipline orientali, i sistemi per individuare i
punti di maggiore intensità elettrica, (bioarchitettura). La legislazione
italiana vigente in materia, risulta essere una delle più rigide in
Europa, e speriamo, anche, la più applicata in futuro. Il famoso decreto
Ronchi, messo a punto da ben tre Ministeri, ha fissato in 6 Volt/metro
il limite massimo, per impianti che si trovano all'interno del centro
abitato, o comunque, vicini a sistemi insediativi. Anche gli apparecchi
di telefonia mobile (telefonini), hanno la loro percentuale d'inquinamento
elettromagnetico, esperimenti hanno dimostrato, che nel momento del
colloquio al telefonino, posizionandosi con un rilevatore sulla parte
opposta del capo, non si capta nessun'onda. Risultato, che le onde emesse
dal telefonino, più forti nel momento della ricezione/trasmissione,
restano all'interno del cranio. C'è da sottolineare che le cellule del
tessuto cerebrale, non si riproducono, e comunque muoiono, sottoposte
alle onde, dopo circa venti minuti. Rimedio, le cosiddette "coccinelle",
che posizionate vicino alle antennine degli apparecchi, riescono ad
assorbire fino al 70% delle onde emesse. La corrente che utilizziamo,
all'interno delle nostre abitazioni viaggia a circa 50 Hz, mentre le
nostre onde cerebrali a 30 Hz, causando, quindi, possibili influenze.
La questione rimane ancora, e credo che lo rimarrà per parecchio tempo,
aperta, sta attualmente trovando d'accordo, tutti i settori della scienza,
dell'edilizia, della medicina, dei cittadini, con target unico, la salute
pubblica.
Released online: September, 1999
******July,
2000
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