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articolo d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili

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Torre di Babele & Girodivite - speciale "Fiore del rifiuto"

Lavori socialmente utili a Crotone

Parlare oggi di Crotone, l'unico grosso centro industriale della Calabria, è descriverne la crisi sociale e culturale per i processi di deindustrializzazione che sono in atto, e la caduta dei valori che ha prodotto sulla coscienza operaia.

Non sono passati molti anni dal conflitto sociale degli operai dell'Enichem, eppure stando tra la gente l'oblio delle grandi lotte che in questa terra si sono succedute dagli anni '50 in poi, è visibile dovunque. Ogni forma di articolazione proletaria è destrutturata, la globalizzazione economica che si sviluppa con la produzione di diseguaglianze sociali, ha fatto sentire i suoi effetti devastanti anche qui, nel profondo Sud dell'Occidente capitalistico. Fabbriche chiuse, operai socialmente silenziosi; è la società postfordista che avanza con la precarietà del posto di lavoro, e nonostante si sia in una fase di crescita produttiva, non si creano nuovi posti di lavoro e ciò è dovuto fondamentalmente sia ad una ulteriore spinta tecnologica dei processi produttivi che valorizzano lavoro morto (capitale fisso, cioè strumenti elettronici, macchinari) e si arriva così alla produzione di merci a mezzo di merci, sia ad una forte e massiccia delocalizzazione di apparati industriali che sfruttano lavoro vivo (uomini, donne, bambini) non protetti da diritti sindacali e civili. Fabbriche che producevano merci non più, ora, competitive sul mercato globale, chiuse a Crotone; l'unico centro della Calabria industriale si ritrova con migliaia di lavoratori, trasferiti dall'area del conflitto sociale a quella della sopravvivenza economica dei 'lavori socialmente utili".

Questa città, un tempo spazio fisico e materiale di produzioni capitalistiche di merci è diventato luogo di sperimentazione della precarizzazione e della frammentazione della forza-lavoro post-fordista, e la chiusura di fabbriche (piccole o grandi che siano) porta con sé sempre più espulsi, marginali, precari. Chi è fortunato può godere dei contratti di formazione lavorio o dei salari d'ingresso. .... (continua)

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Released online: September, 1999


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******July, 2000
 
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