Logo Girodivite: vai a notizie sulla redazione
articolo d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili

***** ***

Bocconaggio e bracconaggio

di Giuseppe Castiglia - è lo sport preferito di molti pseudo-cacciatori, e a rimetterci per primi sono proprio i cani dei cacciatori...

Ogni anno all'inizio della campagna venatoria, nelle nostre zone, molti cani di cacciatori e non (assieme ad altri animali), ci rimettono la pelle a causa di bocconi avvelenati buttati nelle campagne. I responsabili di ciò sono i bracconieri. Essi, oltre a rovinare la reputazione della maggior parte dei cacciatori che dovrebbero essere i primi controllori della fauna selvatica, avvelenano zone intere per non far entrare altri "concorrenti cacciatori" nei luoghi, ridottosi a pochi ettari di terra, dove esiste ancora un po' di selvaggina. Nella maggior parte delle zone, le prede sono ammalate (conigli, lepri ecc.) a causa dell'uso dei pesticidi usati in modo indiscriminato. A rimetterci le penne oltre ai cani dei cacciatori e molti randagi, sono anche i cani delle scampagnate (i nostri...) e molti animali selvatici, che si avvelenano a catena. Molti veleni non cessano le loro proprietà mortali (come la stricnina ed altri, essendo vietati, vengono procurati per vie illegali) avvelenando così tutto il resto degli animali facente parte di quella catena alimentare quindi, volpi, gazze, uccelli vari, fino ai poveri vermicelli... un vero disastro ecologico. I sintomi dell'avvelenamento sono abbastanza chiari anche se i tempi di manifestazione variano a secondo dei veleni usati. E' consigliabile, in caso di sintomi strani (vomito, abbattimento dell'animale, pupille dilatate, tremori ecc.) dopo una passeggiata con il vostro cane in posti di campagna a rischio, fare intervenire subito il veterinario. Sarebbe ideale ma quasi mai possibbile portare al veterinario, il presunto boccone avvelenato per analizzare il veleno usato e intervenire con l'antitodo specifico. La vita dell'animale dipende dalla tempestività con cui si sarà intervenuto. In caso sia impossibile l'intervento immediato del veterinario, si può tentare in estremis, di iniettare per via endovenosa Atropina, l'antidoto generico per il maggior numero dei veleni. E' perciò sconsigliabile non conoscendo il tipo di veleno provocare il vomito all'animale o dare del latte, in quanto potrebbe peggiorare la situazione.


Tale disastro avviene grazie al poco controllo da parte dei guardia caccia e guardie forestali, che si giustificano dicendo che l'organico è insufficiente per poter svolgere un'azione di controllo capillare. Eppure basterebbe mettersi in un poggio nelle nostre zone di notte, con un semplice faro che illumina i campi o una macchina che percorre sempre la stessa strada, per poter beccare in fragrante i bracconieri (di conigli e istrici) che nelle nostre zone sono come i funghi nel silano. Sì sono proprio loro: che non usando i cani per andare a caccia, avvelenano le zone per poter trovare tutta la selvaggina che vogliono, usando diversi attrezzi da "lavoro"... Tutti i metodi usati dai bracconieri normalmente vengono usati di notte quando la caccia è vietata. Il primo e il più semplice modo per poter beccare qualche coniglio in più è uno dei metodi più usati (anche dai cosiddetti cacciatori "perbene"): la cosiddetta "POSTA " consiste nello scegliere una zona in cui i conigli vanno a "trippare" (fanno danze di corteggiamento) - si vede dagli escrementi che lasciano - ed appostarsi con un faro. Appena il coniglio esce dalla tana ed inizia a danzare, con l'aiuto di un potentissimo faro si abbaglia il povero coniglio che rimane fermo ad aspettare la fucilata. Poi cè la cosiddetta "alluciata" consiste nell'attraversare strade di campagna possibilmente poco transitate e che magari accostano qualche riserva di caccia durante la notte, i conigli preferendo terreni duri per "trippare" vanno sull'asfalto. Appena il bracconiere vede il coniglio, si lancia con la macchina a fari abbaglianti accesi quindi "allucia" (abbaglia) il coniglio che rimanendo fermo si fa' sparare o investire. Molti bracconieri per evitare di perdere il coniglio che abbassandosi potrebbe svincolare da sotto la macchina, legano un pezzo di filo spinato sotto. A voi immaginare la fine poco dignitosa che fa' la povera bestia. Poi ci sono i "chiaccoli", cappi di fil di ferro messi all'ingresso alla tana. Appena il coniglio esce rimane impigliato per il collo e muore soffocato. Ci sono poi le tagliole che vengono "parate" nella "trippatura" e molte altri metodi molto conosciuti sia ai bracconieri che agli enti di sorveglianza. Come avete potuto notare questi metodi usati dai bracconieri sono molto vistosi anche di notte (faro abbagliante) e abbastanza rumorosi (sparo notturno). Chissà perché i bracconieri acchiappati in fragrante ogni anno "non si contano...".


Released: September, 1999


© Giro di Vite, 1994-1999 - E-mail: giro@girodivite.it

******July, 2000
 
© 1994-2004, by Girodivite - E-mail: giro@girodivite.it