articolo
d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili |
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Bocconaggio e bracconaggio
di Giuseppe Castiglia - è lo sport preferito di molti pseudo-cacciatori,
e a rimetterci per primi sono proprio i cani dei cacciatori...
Ogni anno all'inizio della campagna venatoria, nelle nostre zone,
molti cani di cacciatori e non (assieme ad altri animali), ci rimettono
la pelle a causa di bocconi avvelenati buttati nelle campagne. I responsabili
di ciò sono i bracconieri. Essi, oltre a rovinare la reputazione della
maggior parte dei cacciatori che dovrebbero essere i primi controllori
della fauna selvatica, avvelenano zone intere per non far entrare altri
"concorrenti cacciatori" nei luoghi, ridottosi a pochi ettari di terra,
dove esiste ancora un po' di selvaggina. Nella maggior parte delle zone,
le prede sono ammalate (conigli, lepri ecc.) a causa dell'uso dei pesticidi
usati in modo indiscriminato. A rimetterci le penne oltre ai cani dei
cacciatori e molti randagi, sono anche i cani delle scampagnate (i nostri...)
e molti animali selvatici, che si avvelenano a catena. Molti veleni
non cessano le loro proprietà mortali (come la stricnina ed altri, essendo
vietati, vengono procurati per vie illegali) avvelenando così tutto
il resto degli animali facente parte di quella catena alimentare quindi,
volpi, gazze, uccelli vari, fino ai poveri vermicelli... un vero disastro
ecologico. I sintomi dell'avvelenamento sono abbastanza chiari anche
se i tempi di manifestazione variano a secondo dei veleni usati. E'
consigliabile, in caso di sintomi strani (vomito, abbattimento dell'animale,
pupille dilatate, tremori ecc.) dopo una passeggiata con il vostro cane
in posti di campagna a rischio, fare intervenire subito il veterinario.
Sarebbe ideale ma quasi mai possibbile portare al veterinario, il presunto
boccone avvelenato per analizzare il veleno usato e intervenire con
l'antitodo specifico. La vita dell'animale dipende dalla tempestività
con cui si sarà intervenuto. In caso sia impossibile l'intervento immediato
del veterinario, si può tentare in estremis, di iniettare per via endovenosa
Atropina, l'antidoto generico per il maggior numero dei veleni. E' perciò
sconsigliabile non conoscendo il tipo di veleno provocare il vomito
all'animale o dare del latte, in quanto potrebbe peggiorare la situazione.
Tale disastro avviene grazie al poco controllo da parte dei guardia
caccia e guardie forestali, che si giustificano dicendo che l'organico
è insufficiente per poter svolgere un'azione di controllo capillare.
Eppure basterebbe mettersi in un poggio nelle nostre zone di notte,
con un semplice faro che illumina i campi o una macchina che percorre
sempre la stessa strada, per poter beccare in fragrante i bracconieri
(di conigli e istrici) che nelle nostre zone sono come i funghi nel
silano. Sì sono proprio loro: che non usando i cani per andare a caccia,
avvelenano le zone per poter trovare tutta la selvaggina che vogliono,
usando diversi attrezzi da "lavoro"... Tutti i metodi usati dai bracconieri
normalmente vengono usati di notte quando la caccia è vietata. Il primo
e il più semplice modo per poter beccare qualche coniglio in più è uno
dei metodi più usati (anche dai cosiddetti cacciatori "perbene"): la
cosiddetta "POSTA " consiste nello scegliere una zona in cui i conigli
vanno a "trippare" (fanno danze di corteggiamento) - si vede dagli escrementi
che lasciano - ed appostarsi con un faro. Appena il coniglio esce dalla
tana ed inizia a danzare, con l'aiuto di un potentissimo faro si abbaglia
il povero coniglio che rimane fermo ad aspettare la fucilata. Poi cè
la cosiddetta "alluciata" consiste nell'attraversare strade di campagna
possibilmente poco transitate e che magari accostano qualche riserva
di caccia durante la notte, i conigli preferendo terreni duri per "trippare"
vanno sull'asfalto. Appena il bracconiere vede il coniglio, si lancia
con la macchina a fari abbaglianti accesi quindi "allucia" (abbaglia)
il coniglio che rimanendo fermo si fa' sparare o investire. Molti bracconieri
per evitare di perdere il coniglio che abbassandosi potrebbe svincolare
da sotto la macchina, legano un pezzo di filo spinato sotto. A voi immaginare
la fine poco dignitosa che fa' la povera bestia. Poi ci sono i "chiaccoli",
cappi di fil di ferro messi all'ingresso alla tana. Appena il coniglio
esce rimane impigliato per il collo e muore soffocato. Ci sono poi le
tagliole che vengono "parate" nella "trippatura" e molte altri metodi
molto conosciuti sia ai bracconieri che agli enti di sorveglianza. Come
avete potuto notare questi metodi usati dai bracconieri sono molto vistosi
anche di notte (faro abbagliante) e abbastanza rumorosi (sparo notturno).
Chissà perché i bracconieri acchiappati in fragrante ogni anno "non
si contano...".
Released: September, 1999
******July,
2000
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