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articolo d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili

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La collina della vergogna

Inchiesta sulla discarica abusiva di San Lio (Carlentini) / di Giuseppe Sferrazzo

Contrada S.Lio, a un tiro di schioppo della zona abitata della zona Santuzzi e a pochi passi dall'area abitata della città di Lentini. Da sempre zona di frontiera. Al limite tra i territori dei due comuni di Lentini e Carlentini appunto, mai nessuno si è preoccupato del proliferare della discarica abusiva che attualmente raggiunge dimensioni considerevoli. Le competenze territoriali spetterebbero al comune di Carlentini ma, in realtà, le Amministrazioni che negli ultimi venti anni si sono succedute nella città carleontina non hanno mai pensato seriamente di affrontare il problema lasciando così che l'intera zona in questione diventasse una vera e propria discarica incontrollata. I rifiuti che vengono abusivamente depositati in contrada S.Lio sono di diversa natura e per la loro pericolosità avrebbero bisogno di sistemi di smaltimento appositi e particolari, come del resto previsto dalle normative nazionali e comunitarie vigenti (vedi apposita scheda). Tonnellate di materiale edile in eternit, elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici, ecc.), accumulatori per autovetture o per camion, farmaci e medicinali scaduti, carcasse di ferro e lamiere, pneumatici di gomma (spesso incendiati): la rassegna potrebbe continuare a lungo, andando dai più noti ai più sconosciuti materiali frutto della nostra 'civilità' avanzata. Il fattore decisivo che permette, ad oggi, l'esistenza di una discarica abusiva e fuorilegge come quella di S.Lio risiede nella localizzazione periferica della stessa area. Ma ciò non può, nel modo più assoluto, giustificare la incapacità dimostrata da chi ci governa nella difesa della nostro territorio. Troppo facile giustificarsi con un laconico "Noi possiamo pulire ma poi la gente butterà nuovi rifiuti". Come se questa 'gente, questi 'altri' chissà chi sono, persone lontane da noi e da tutti. Il secondo motivo, non certo di minor importanza, che permette la proliferazione di una discarica incontrollata come quella di S.Lio sta nel fatto che nessuno ne parla. Nessuno parla e nessuno diffonde immagini delle tonnellate di rifiuti che lì sono accumulate. Terzo fattore, ma forse primo in quanto a rilevanza, la mancanza di una cultura del territorio che certo non potremo comprare mai da nessuna parte ma che tutti abbiamo il compito di costruire per assicurare il bene più prezioso per l'uomo del domani: l'ambiente. Una cultura nuova dell'uomo e dell'ambiente passa per una rigenerazione dei canoni mentali (deviati e devianti) che fino ad oggi hanno caratterizzato il nostro rapporto con l'ambiente. E rigenerare questi canoni mentali passa per una lotta senza quartiere contro il malcostume di chi crede che il vecchio detto 'occhio che non vede, cuore che non duole' possa avere un qualsiasi valore nel rapporto uomo ambiente, senza dimenticare mai (e forse questo è un altro elemento importante) che questo famigerato rapporto uomo-ambiente non è un rapporto ideale ma che, in realtà, i soggetti di tale equazione siamo noi, cittadini lentinesi e carlentinesi, che spesso viviamo il nostro territorio senza conoscerlo veramente. Non conoscerlo significa non essere in grado di difenderlo.


Released: September, 1999


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******July, 2000
 
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