articolo
d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili |
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La stanza delle puzze sotto il naso: la Sinistra al potere
di Indro Montanelli
Su "Il Corriere della Sera" Indro Montanelli conduce
una rubrica di "risposte" di lettere dei lettori del quotidiano
milanese. Il 14 aprile 1998 ha risposto a Giuseppe Fragapani, giovane
lettore di Licata (AG). Il titolo del pezzo era "Noi italiani siamo
un popolo furbo ma stupido". Pubblichiamo sia la lettera di Fragapani
così come è stata pubblicata dal "Corriere", sia la interessante
risposta di Montanelli.
Sono un ragazzo di destra... / di Giuseppe Fragapani
Caro Montanelli, sono un ragazzo di destra, iscritto ad Azione Universitaria
di Palermo e un suo accanito lettore. Mi è capitato di leggere "Ideario",
il libro che riporta pensieri, idee e giudizi di Giuseppe Prezzolini;
dove tra l'altro lei fa un "Ritratto" del personaggio a dir
poco illuminante. Prezzolini nel 1966 diceva: "I comunisti finiranno
per essere chiamati al governo perché sono i soli che potranno licenziare
gli operai e gli impiegati incapaci o inutili, trasportare mano di lavoro
da una regione ad un'altra e da un impiego ad un altro, fucilare chi
farà resistenza e non essere annoiati dalla stampa libera. Anche i capitalisti
saranno contenti di trovar qualcheduno che sa comandare. E i comunisti
saranno lieti di chiamarli come direttori delle aziende che si guarderanno
bene dall'affidare a una commissione di operai o di contadini. Molti
capitalisti italiani non si aspettano altro che di venir nominati guardiani
dei loro beni e portieri dei loro palazzi". Il nostro ha quasi
profetizzato l'Italia "normale" di oggi: lei cosa ne pensa?
Fantasmi e caricature / di Indro Montanelli
Caro Giuseppe, come tutti i paradossi di Prezzolini, anche questo (che
conoscevo) è di buona qualità in quanto ne rispetta la regola di fondo:
quella di non inventare una realtà ma di farne la caricatura. Prezzolini
aveva vissuto l'esperienza del fascismo, la quale gli aveva insegnato
che, messo alla scelta tra l'Ordine e la Libertà, un Paese sceglie l'Ordine
anche a costo di pagarlo con la Libertà. Mussolini aveva promesso la
fine degli scioperi, i treni in orario, il bando della violenza anche
con la violenza. Fu con questo programma che conquistò il potere e gl'italiani
glielo confermarono. Il paradosso di Prezzolini comincia là dove dice
che, rimasti orfani del fascismo gl'italiani avrebbero finito per chiamare
al potere i comunisti nella speranza che facessero altrettanto.
Ora, io ho sempre concordato con Prezzolini sul fatto che noi italiani
(dico noi italiani) siamo un popolo furbo, ma stupido. Ma non fino al
punto di credere che, una volta al potere, i comunisti vi si sarebbero
comportati come i fascisti. Non ci credeva nemmeno Prezzolini, e qui
appunto ricorreva al paradosso dei capitalisti che aspiravano soltanto
a diventare guardiani e portieri dei loro palazzi. Come caricatura di
una verità di fondo, ci siamo. Purché siamo d'accordo che si tratta
di una caricatura. Tu, caro Giuseppe, a questo sottinteso accordo vieni
meno nell'ultima riga della tua lettera, là dove dici che quella immaginaria
Italia di sopraffazioni poliziesche e di plotoni di esecuzione non era
che la prefigurazione di quella attuale.
Questa non è più la forzatura caricaturale di una realtà ma lo sconfinamento
nel cervellotico e nello strampalato, qual è l'idea che in Prodi possa
covare uno Stalin e in Napolitano uno Dzerjinski (o come cavolo si scrive)
armato di Lubianka. Non dirmi che dietro Prodi c'è D'Alema e che dietro
D'Alema c'è Bertinotti. Perché anche se D'Alema e Bertinotti fossero
ciò che tu immagini (ma lo immagini veramente?) che siano, dietro di
loro non c'è quello che occorrerebbe per diventarlo: l'apparato militare
e poliziesco di una superpotenza, la Storia non avendoci mai fornito
l'esempio di un regime comunista fondato su qualcosa di diverso. E tu
riesci a immaginare, in mezzo a questa Europa, un'Italia lastricata
di carri armati e costellata di campi di concentramento? Suvvia, ragazzo
mio! Se la destra di cui ti professi militante, e a cui invece io ho
voltato le spalle, si è ridotta, per darsi una ragione di essere, a
evocare questo fantasma, è meglio che ammaini bandiera. Per salvare
almeno quella dal ridicolo.
Released: May, 1998
******July,
2000
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