Logo Girodivite: vai a notizie sulla redazione
articolo d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili

***** ***

Lentini / A sctrata da stazioni

di Enzo Caruso

Credo che molti, come me, conoscono il viale Riccardo da Lentini come "a sctrata da stazioni". In effetti la via della Stazione di Lentini è quella che segue al viale e porta a piazza del Commercio, cioè alla stazione ferroviaria.
Per quella parte della sua storia legata alle vicende agrumicole e alle lotte bracciantili degli anni Sessanta, tutta la strada, nei suoi segmenti, è quasi diventata un mito. In quegli anni fu spesso teatro di cortei, manifestazioni, anche di scontri furibondi. Quando i lavoratori erano sufficientemente esasperati dal braccio di ferro con i padroni, occupavano lo scalo ferroviario per impedire ai vagoni di arance di partire e presidiavano i magazzini. Posso anche dire, con una punta di orgoglio, di essere stato spettatore di uno degli scontri più crudeli di quegli anni tra polizia e manifestanti, avvenuto all'incrocio con via Regione Siciliana. Io ero allora un ragazzo curioso e osservavo lo scontro in corso stando al sicuro dietro un muretto al margine della strada. Primo lo slancio dei lavoratori che tentavano di rompere il cordone di polizia, poi le cariche con le jeep che zigzagavano fin sopra i marciapiedi e li disperdevano.
Una, due, tante volte così.
Poi, come sorta dal nulla arrivò lei, anche lei un mito, Graziella della Camera del Lavoro. Brandiva la bandiera rossa e la seguivano tante altre donne, solo donne, e tutte marciavano impavide verso il muro dei poliziotti che sembrò sorpreso, parve aprirsi.
Ma entrarono in funzione gli idranti. Un violento e freddo getto d'acqua le investì, le inzuppò, le disperse.
Qualcuna cadde, urla e pianti. "Questo non dovevate farlo", dissero i braccianti, e caricarono come quando si arrabbiano davvero.
I poliziotti furono sopraffatti, inseguiti, uno di loro sparò e un ragazzo crollò sulla strada colpito a una gamba.
Attorno alla mitica strada, da quel giorno, il panorama è molto cambiato. Quasi tutti gli agrumeti hanno fatto spazio al cemento, vi sono negozi, un supermercato, la stazione di polizia, distributori di benzina, altro ancora, ma le buche sono sempre lì, sempre quelle, i marciapiedi non ci sono ancora, l'illuminazione è simbolica, i rovi e le erbacce seguono indisturbati il naturale ciclo biologico di crescita e di morte.
L'ingresso della stazione si affaccia, come già detto, su una piazzetta che ha un nome pretenzioso, si chiama Piazza del Commercio. Andate a capire a quale commercio si riferisce.
Alla profonda crisi agrumicola sopravvivono, in Via della Stazione, un paio di magazzini, e gli autoarticolati vi si contendono lo spazio angusto fra buche e sterpaglie. L'ultima e forse la prima e ultima volta che il piazzale è stato pulito risale allo scorso anno, quando vi scese un nutrito e volenteroso gruppo di Legambiente che a scopo dimostrativo in un paio d'ore raccolse una montagna di spazzatura e schifezze varie, siringhe comprese.
E riuscì pure a rendere utilizzabile un telefono che era stato inghiottito dalla rigogliosa e disordinata vegetazione di quello che doveva essere un angolo verde, ma è solo un altro spazio dimenticato della mitica "sctrata da stazioni". Mitica, come è ormai mitico l'abbandono in cui versa.
Released: March, 1998


© Giro di Vite, 1994-1998 - E-mail: giro@girodivite.it

******July, 2000
 
© 1994-2004, by Girodivite - E-mail: giro@girodivite.it