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La soglia...

Il motivo della "soglia", del punto di attraversamento, è uno dei diversi motivi concettuali su cui si è esercitata la fantasia e lo spirito di variazione degli scrittori di genere fantasy e science-fiction. Anche Ursula Le Guin ne fa uso, qui utilizzandola per marcare la vicenda di due ragazzi, Hugh e Irena, alle prese con il mondo reale e con quello altro, la "patria" che si trova oltre la "soglia" e in cui trovano ristoro e pacificazione. Hugh e Irena sono due giovani che potremmo definire disadattati, pieni di problemi familiari: la madre per lui, il patrigno per lei. L'uno al di fuori dell'altra riescono a scoprire questo mondo altro, mondo meraviglioso pacifico e sereno, popolato di gente semplice che li accoglie con gioia e senza la problematicità del mondo reale, metropolitano, in cui essi vivono la quotidiana violenza. Hugh e Irena non sanno come né perché hanno raggiunto questo mondo, perché proprio a loro sia concesso questo "miracolo". Non si pongono in maniera problematica ciò che loro accade. "Spesso, mentalmente [Hugh] chiamava quel luogo 'la terra della sera', a causa del crepuscolo eterno; ma ora pensava che quel nome fosse inesatto. La sera è il tempo del mutamento, la soglia della notte" (p. 57). Sanno solo che ogni volta che vi tornano in questo mondo altro, vi trovano pace e serenità, la vita più vera e intima, la fuga dagll'oppressione della vita reale. Romanzo di evasione? Certo, ma soprattutto romanzo di iniziazione. Perché poi anche il mondo altro di Tambreabrezi si incrina, diventa problematico, Irena e Hugh sono costretti a unire le loro forze per affrontare il pericolo minaccioso che sta oscurando il senza-tempo del loro mondo alternativo.

E' attraverso la morte e l'amore, intimamente uniti, che la storia compie il suo svolgimento naturale ("La morte è la sorella dell'amore, la sorella dal volto velato" p. 125). Hugh è innamorato di Allia mentre Irena è innamorata del Padrone Sark: i due "visitatori" del mondo reale (ma cosa è reale, quale dei due mondi lo è?) si innamorano dei due abitatori del mondo altro. Le Guin descrive molto bene le diversità degli effetti d'amore sui due diversi giovani (per Hugh: "Era come se fosse stato cieco e lei fosse venuta a lui, e i suoi occhi si fossero rischiarati per vederla. Vedendo lei, vedeva il mondo per la prima volta; non vi è nessun altro modo di vedere" p. 91 e segg.). La minaccia incombe, Irena e Hugh sono costretti a partire armati di una sola spada per combattere l'ignoto. L'ignoto si presenta repentinamente e inaspettatamente sotto forma di drago. Un drago femmina. I due ragazzi affrontano il drago, insieme. E' a questo punto che il romanzo, ben scritto, con buone descrizioni e uno stile senza sbavature, va oltre la soglia della normalità di genere, per diventare altro: "Non pensi mai a passare oltre il drago, si disse Irena. Pensi soltanto a raggiungerlo. Ma cosa accade, dopo?" (p. 144). Già, cosa succede "dopo"? E' il dopo che qualifica la narrazione di genere draghistico. L'uccisione della madre, questo il significato "psicanalitico" che Le Guin vuole dare al racconto, è il momento decisivo dell'iniziazione e della crescita dei due ragazzi. I due ragazzi si scoprono, si trovano. Soprattutto, sono ora in grado di tornare nel mondo reale e di affrontare insieme i loro problemi, staccandosene, "crescendo". Una normalizzazione? Direi che c'è qualcos'altro: una vera e propria crescita. Il problema non è quello di accettare o no la "normalità" creata dagli altri, ma di costruire la realtà nel mondo reale - in questo caso, la coppia, la vita insieme ecc. -. Il "lieto fine" non prevede per noi di sapere cosa succederà dopo l'uccisione del drago/femmina nel paese di Tambreabrezi, né se mai sarà possibile di nuovo per i due giovani di potervi ritornare. Semplicemente, non ce n'è bisogno: lo scioglimento avviene con la decisione dei due ragazzi di stare insieme nel mondo reale, è qui che i nodi che stavano sotto la storia si sciolgono. Quando il drago è femminaLa soglia (Beginning place) di Ursula Le Guin, romanzo "oltre la soglia" fantasy.Bancarella 3

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