la Bibliotheca dei libri ritrovati
 
 
La rete delle tremila ...

Questa delle rete delle tremilelire è una delle piccole buone cose per noi lettori, che ogni tanto accadono. L'ho scoperta l'anno scorso. Da allora mi capita, quando vado ad acquistare il giornale o qualche rivista, di dare un'occhiata alla cesta che accoglie alla rinfusa il materiale di scarto. Perché materiale di scarto, benché nuovissimo, si tratta: riviste, libri, persino cd e musicassette, tutto quello che i negozi ufficiali o le stesse edicole non sono riusciti a vendere. In gran parte spazzatura. Ma a volte, qualcosa di stuzzicante si trova. Stuzzicante appunto, perché poi i libri "veri" quelli li si compra comunque in libreria. E le case editrici che hanno imparato prestissimo a sfruttare questa catena, e producono testi con un falso valore di copertina, sono ancora case editrici che "conoscono i polli" lettori, ovvero trattano i lettori da polli e forniscono loro mangime fin troppo facile (proverbi, ricette culinarie, consigli di vario tipo, storia locale ecc.). Questo è il mondo del superfluo, dell'eccentrico, del minorissimo. A cui destinare qualche minuto nella pausa tra una lettura più profonda e l'altra. Dopo il buon successo negli anni scorsi delle Millelire di Baraghini/Stampa alternativa, ripreso (in genere con minor qualità) da Newton Compton - che tanto fastidio ha arrecato alle librerie davanti a prodotti che scimmiottavano per pagine e consistenza (il dorso...) i libri "veri" -, ha fatto seguito la "risposta" delle majors che sono tornate a bazzigare il mondo dei poveri di tasca (ma non di spirito) con iniziative editoriali di diversa fortuna e qualità. Penso alla piccolissima collana delle canzonette e delle poesie di Mondadori/Fininvest, mentre piuttosto indecise o non continue le pubblicazioni di Editori Riuniti. Diverso discorso si dovrebbe fare per il settore dei periodici e dei loro gadget. Qui la punta più avanzata è stata L'Unità diretta da Walter Veltroni. Nel ridicolo di una "guerra dei gadget" che tutti i direttori di tutte le testate sapevano e sanno essere perdente (c'è già l'esempio degli Stati Uniti in cui tale "guerra" è già avvenuta dieci anni fa e ha lasciato i prevedibili morti sul campo: tutti...). Veltroni scelse di vender cara la pelle, e allegò all'Unità, quotidiano che già perdeva quotidianamente lettori a bizzeffe nonostante lo zoccolo duro di emiliani e toscani, prima libri di qualità, sfruttando il magazzino Editori Riuniti e un accordo con sellerio, e poi pregevoli film in Vhs. Un ritmo non sostenibile a lungo, ma intanto Veltroni aveva nel frattempo trovato sistemazione altrove, come vicepresidente del consiglio... Soprattutto con il gadget-libro, sono state diffuse alcune opere che altrimenti non sarebbero mai state acquistate né le giovani generazioni di lettori avrebbero mai conosciuto. Più complesso il discorso con le Vhs, che comunque richiede un pubblico più danaroso; ma finalmente la classe media borghese, di funzionari e di insegnanti ex di sinistra, ha potuto mettersi a casa i films che hanno da sempre costituito il cult per questa fascia di persone (diverso discorso è poi sapere se li hanno poi visti questi films...). Per chi non ha molti soldi in tasca si tratta comunque di cosa buona e giusta. Una cosa tramite la quale soprattutto il lettore ridiventa cercatore d'oro, recuperando quella che è una delle caratteristiche del lettore che non è solo colui che legge un libro, ma anche colui che si apre, che si mette in moto, "spulcia" "spiluzzica" "smaneggia" nel mucchio degli oggetto-libro e delle parole tipografiche, alla ricerca della cosa più preziosa - borgesianamente, "la cifra"...

La rete delle tremilaLa scoperta emozionante per il popolo dei bibliofili: la rete delle bancarelle a prezzi finalmente accessibili...*

 
 
 

 

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