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Questa rivista è dedicata ai lettori onnivori,
i bibliofacoceri, coloro che sono abituati a rovistare
nelle biblioteche e negli archivi, abituali frequentatori
di bancarelle dove - con il pregio del prezzo proletario
e fuori commercio - è spesso possibile rinvenire
libri e pubblicazioni di cui non si sarebbe mai sospettata
l'esistenza. I bibliofili, coloro che hanno il gusto
collezionista, li chiamano in vario modo, noi ci accontentiamo
di chiamarli "libri ritrovati".
Un libro "ritrovato" è per noi un amico che non
si vedeva più da tanto tempo, l'emozione del
ri-incontro anche quando quel libro non lo si è
mai letto prima. Le emozioni e le teste dei lettori
onnivori sono davvero strane! Si appassionano per cose
che il resto dell'umanità abbandona, piange la
distruzione di un libro quando tutto il resto dell'umanità
segue le vicende della squadra del cuore. Non si tratta
di stabilire chi ha torto o chi ha ragione, si tratta
per noi di avere diritto di cittadinanza - noi e le
nostre strane manìe, i nostri narcisismi, le
nostre disperate solitudini. Ritrovare e ritrovarci,
insieme, e parlarne. Perché un libro letto è
un libro che vive, rivive e nello stesso tempo "ci fa
vivere". Ci aiuta, serve: sempre. Un libro ritrovato
è un libro che sottraiamo alla morte, alla non-lettura,
alla dimenticanza.
Un libro che "si" ritrova, ovvero che ritorna nel circuito
delle concordanze e interferenze, nelle concussioni
e interrelazioni: di noi con quel libro, di quel libro
con gli altri libri. Un libro ritrovato è un
libro che ritrova noi, soprattutto, stende una mano
che noi accettiamo di stringere. Questo è, anche,
leggere, un gesto dell'amicizia.
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