Notturno, di Tonino Valentini
Si allungano compatte le dimore
Sulle basi tarate dai neo-portici
Imbucati nel male dello sfascio
Di luci replicate a schiera,
Sui prati sottoposti ai viadotti
Che ginnasti sbilenchi se ne vengono
Dal Tiburtino malfamato e sfila
Lo scafo del borghese e vanno i crocchi
Dei bucanieri in aliti fumanti,
Risentito il parlare nelle fistole
Del tempo che resiste attorno al fato
Dei condominii sfatti, irrorati
Dalle antenne nel sonno degli ingiusti.
(da: Il canto delle attese)
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