Si preferirebbe, qui, che morissi, di
Giovanni Raboni
Si preferirebbe, qui, che morissi
più avanti - non adesso che la luce
è così scialba e tenera e deduce
chissà ancora fin quando se gli infissi
sbiadiscono appena l'essere in nuce
del giorno il cuore reduce d'abissi
da un tripudio di cuoricini scissi
lentamente dalle tenebre. Luce
da buio o luce da luce e per quanto
tempo d'anni o minuti e di che spine
irto soltanto loro, gli esiliati
dal tempo lo sapranno, io so soltanto
che le foglie crescono, che i malati
muoiono, che il mattino non ha fine.
Contesto
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