Ricordo di Rina Durante, di Vincenzo Santoro
Ricordo di Rina Durante, di Vincenzo Santoro
dalla Repubblica di Bari del 28 dicembre 2004
È morta la notte di Natale, all'età di 76
anni, dopo una lunga malattia, Rina Durante. Con la sua
scomparsa viene a mancare una figura fondamentale per la
storia culturale salentina della seconda metà del
novecento. Il suo impegno intellettuale, sempre basato su
una forte sensibilità sociale, si è espresso
nella narrativa (ricordiamo La Malapianta (Rizzoli 1964)
e Gli amorosi sensi (Manni 1996) nella scrittura teatrale,
nel lavoro per la televisione e il teatro, nella collaborazione
con le più importanti testate giornalistiche regionali,
ma soprattutto nell'infaticabile attività di militanza
politico–culturale, sempre dalla parte dei contadini,
dei lavoratori, delle classi disagiate.
Rina Durante ha avuto anche il merito, in anticipo su
tutte le mode, di impostare con intelligenza e lungimiranza
un seminale lavoro di ricerca e intervento sul tema della
cultura popolare, i n linea con le indicazioni del movimento
del “folk-revival” nazionale, che aveva come
riferimento principale l'Istituto “Ernesto de Martino”
e il Nuovo Canzoniere Italiano. A differenza di quanto succede
oggi, in cui ci si avvicina alla musica di tradizione soprattutto
per ragioni “estetiche” e ludiche, in quell'ambiente
l'interesse per i repertori musicali tradizionali nasceva
in primo luogo da una scelta di militanza politica. I canti
dei contadini venivano studiati e riproposti in quanto espressione
della cultura autonoma delle “classi subalterne”,
vista quindi come “antagonista” rispetto alla
cultura ufficiale “borghese”. «Noi avevamo
un intento che era politico – ammoniva la scrittrice
nel corso di un incontro su questi temi -, studiavamo la
cultura popolare alla luce di questo interesse politico
sui canti di lotta, sui canti di lavoro. La nostra riproposta
aveva il fine di suscitare interesse verso il mondo popolare
e la sua possibilità di riscatto. C'era un programma
politico preciso. Non era soltanto interesse antropologico
o filologico, era interesse politico”.
Il suo approccio al mondo popolare si definì anche
a partire dall'incontro, avuto sul finire degli anni sessanta,
con la principale e più originale esponente del circuito
del folk revival, Giovanna Marini. In quegli anni la Marini
venne nel Salento a più riprese per le sue ricerche
sui repertori vocali tradizionali, sempre accompagnata da
Rina Durante: nel 1969 a Lecce registrarono la splendida
voce di Niceta Petrachi detta “la Simpatichina”
(« la voce più odiata dai cantanti borghesi,
perché è così straordinaria che non
riescono a riprodurla, e quindi ne parlano con sufficienza»).
Nel 1971, a Sternatia, insieme a Sara Scalia, registrarono
le sorelle Mariuccia e Rosina Chiriacò, e Stella
De Santis, e così via.
Tornata nel Salento, Rina Durante avviò una collaborazione
in questi campi con il collettivo del Gruppo Universitario
Teatrale dell'università di Lecce. Cominciarono così
le prime ricerche sui canti popolari dei pescatori di Gallipoli,
finalizzate alla realizzazione di un'opera di Kafka. In
seguito, nel 1971, il collettivo del GUT incontrò
Giovanna Marini in occasione di un suo concerto all'università.
Tra il gruppo leccese e la musicista romana si instaurò
quindi un rapporto di scambio e di arricchimento reciproco.
I giovani studenti, insieme a Rina Durante, si adoperarono
come “mediatori” con i contadini a cui veniva
chiesto di cantare e raccontare la musica. Dalla musicista
romana invece a loro volta impararono un “modello”
di rivitalizzazione e riproposizione dei canti tradizionali,
che avrebbero messo poi in pratica nei loro spettacoli.
In questo modo nacque il primo gruppo “di riproposta”
locale, il Gruppo Folk Salentino, che sviluppò una
sua attività di esibizioni e concerti, soprattutto
presso le Feste de l'Unità e altri contesti fortemente
politicizzati. Il gruppo tentò anche di produrre
un album, ma si sciolse prima di riuscirci.
Successivamente, la ricerca e l'intervento sulla cultura
popolare di Rina Durante continuerà con il gruppo
del Canzoniere Grecanico Salentino, che nel 1977 pubblicò
per la Fonit Cetra Canti di Terra d'Otranto e della Grecia
Salentina , il primo disco di riproposta di un gruppo salentino.
Le felici intuizioni e l'infaticabile lavoro culturale
di Rina Durante sono dunque le fondamenta di tutto ciò
che è stato costruito in seguito sulla musica popolare
nel Salento. Tutti coloro che oggi si muovono in quest'ambito,
a partire dai mille gruppi del “movimento della pizzica”,
hanno un grande debito nei suoi confronti.
Contesto
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