Paul Celan

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Paul Celan


Si chiamava Paul Antschel, nacque a Czernowitz [Bucovina] nel 1920. Era di origine ebraica, scampò allo sterminio nazista. Visse dal 1948 a Paris dove morì suicida nel 1970.
La sua poesia, influenzata da Mallarmé, dall'espressionismo e dal surrealismo, esprime le sue sofferenze, quella della sua famiglia e del suo popolo, la tragedia dei sopravvissuti: Papavero e memoria (Mohn und Gedächtnis, 1952).
Nelle opere successive il linguaggio divenne sempre più metaforico e evocativo. La lingua realistica è inutilizzabile in quanto lingua del potere, che ha reso possibili crimini atroci. La parola poetica è quasi evanescente. Le poesie si compongono di spazi vuoti e delle parole che sono state strappate al silenzio. L'apertura al dio ebraico ne La rosa di Nessuno (Die Niemandsrose, 1963) non cancella la solitudine e l'abbandono, che nemmeno la speranza di libertà, dopo il viaggio a Gerusalemme, espressa in Fattoria del tempo (Zeitgehöft) pubblicato nel 1976, ha potuto colmare.


© Antenati - 1994-1997


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