Norman Mailer

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Norman Kingsley Mailer

Nato a Long-Branch [New Jersey] il 31 gennaio 1923 (è morto il 10 novembre 2007 a New York), la sua biografia coincide con la sua clamorosa vicenda pubblica di scrittore, erede del protagonismo di Hemingway. Dopo la giovinezza newyorkese a Brooklyn, laurea ad Harvard in ingegneria aeronautica, la lettura dei classici del realismo nordamericano, partecipò alla seconda guerra mondiale nel Pacifico. Esibì le sue posizioni politiche di dissenso: contro il maccarthismo, poi contro l'intervento nordamericano in Vietnam. Turbinose le scelte private, ampiamente pubblicizzate: si rese famoso come bevitore whisky e fumatore di marijuana, ma anche per aver accoltellato la moglie e aver sfidato un campione di pugilato. Finì in carcere, ma ormai la sua fama era affermata. Nel 1970 si candidò, senza successo, anche come sindaco di New York.

La formula da lui proposta ne "Gli eserciti della notte" (1968) «storia come romanzo / romanzo come storia» sembra indicare l'obiettivo a cui, più o meno scopertamente, tende la sua vastissima produzione romanzesca, saggistica, giornalistica. Nello sforzo di definire le metamorfosi del Nordamerica contemporanea, le sue «malattie» visibili nel pubblico come nel privato, i suoi persistenti miti individualistici, i suoi eroi, Mailer ha abolito progressivamente le barriere tra le varie forme codificate di scrittura.

Nel suo primo fortunatissimo romanzo, Il nudo e il morto (The naked and the dead, 1948), le tecniche di Dos Passos (l'"occhio fotografico") sono riprese per contrapporre il passato dei singoli al presente collettivo di un'azione bellica nel Pacifico. Ne risulta uno studio dell'esercito come specchio della società nordamericana, lacerata tra il sogno anarchico dell'autonomia individuale e le pulsioni del potere. L'azione si svolge secondo una rigorosa unità di tempo (la conquista dell'isola di Anopopei dallo sbarco alla vittoria sui giapponesi) e di spazio (l'isola stessa). I personaggi sono gli uomini del plotone comandato dal tenente Hearn e gli ufficiali della divisione da cui dipendono. Insieme formano un microcosmo della società nordamericana, con le sue barriere di classe e di razza. Usando la tecnica della «macchina del tempo» Mailer ricostruisce, in lampeggianti squarci di passato, l'identità psichica di ogni personaggio: Gallagher l'irlandese degli slums di Boston, Martinez il messicano nato nel Texas, l'ebreo Goldstein, Ridges il ragazzo di campagna, Red Valsen l'anarchico vagabondo, il sergente Croft uomo del potere, il generale Cummings dominato dall'avidità di comando uno psicotico reazionario che sogna altre guerre. Banco di prova per i personaggi del romanzo è la disperata ricognizione tra le impervie montagne dell'isola alle spalle delle linee giapponesi, operazione che si rivelerà alla fine superflua. Nell'azione il tenente Hearn, l'intellettuale liberale umiliato da Cummings, affronta una inutile morte. Red è spezzato, alla prima ribellione, dalla dura volontà di Croft che è a sua volta sconfitto perché costretto a ordinare ai suoi uomini di retrocedere. Sconfitto è anche il generale Cummings che dopo una breve assenza scopre che la conquista dell'isola si è compiuta senza di lui.

In Costa dei Barbari (Barbary shore, 1951) e Il parco dei cervi (The deer park, 1955), Mailer sceglie come oggetto gli USA della guerra fredda e del maccarthismo. Fondò il giornale del Greenwich Village, iniziò la propria battaglia contro la società americana totalitaria, repressa, repressiva e nevrotica.

Nel saggio Il negro bianco (The white negro) apparso nella raccolta Pubblicità per me stesso (Advertisements for myself, 1959) e Le carte presidenziali (The presidential papers, 1963), definisce due tipologie dell'eroe nordamericano a lui contemporaneo: quello che si incarna nello hipster, il ribelle, irradiante energie psichiche non represse, e quella dell'uomo politico come «eroe esistenziale», ipotizzato in John Kennedy. "Il negro bianco" gettò le basi di un misticismo della carne, ispirato alla spontaneità, alla violenza, alla ricerca di sensazioni immediate che sarebbero proprie dei negri. Un sogno nordamericano (An american dream, 1965), presenta sullo sfondo di un Nordamerica trasformata in incubo notturno, un tentativo di liberazione individuale spinto fino al rischio estremo: rileggendo Karl Marx attraverso il sessuologo Reich, fa un quadro allucinante delle nevrosi del suo Paese (la guerra del Vietnam sarebbe diventata una compensazione di tali nevrosi). L'anatomia dei miti nordamericani, degradati dal potere a rituali violenti, è al centro di Perché siamo in Vietnam? (Why are we in Vietnam?, 1967) dove la caccia, tema letterario ricorrente in Melville, Hemingway, Faulkner, è associata alla guerra tecnologica.

Con la ricostruzione della marcia di protesta dei pacifisti, di cui si mise alla testa, contro il Pentagono ne Gli eserciti della notte (The armies of the night, 1968), Mailer inaugura la sua geniale versione della narrativa come «nuovo giornalismo» in competizione con i mass-media. Con questo libro ebbe il premio Pulitzer nel 1969. E' un nuovo genere che culmina ne Il canto del boia (The executioner's song, 1979), ardito recupero del folklore attuale nella biografia "veritiera" di un condannato a morte. Il "Canto" è una epica carceraria, con cui Mailer si riaffermò bardo nel Nordamerica dell'era tecnologica.

Carattere contingente hanno i molti saggi pubblicati nel corso degli anni '70: l'antifemminista "Il prigioniero del sesso" (The prisoner of sex, 1971), la biografia di Monroe "Marilyn" (Marilyn: a biography, 1973). Scrisse biografie anche su Pablo Picasso (Portrait of Picasso as a Young Man: An Interpretative Biography, 1995), e su Lee Harvey Oswald (Oswald's tale, 1996), l'assassino del presidente Kennedy. Ambizioso il romanzo Antiche sere (Ancient evenings, 1983), bizzarra immersione nel passato mitico dell'antico Egitto, resuscitato secondo i parametri della cultura tecnologica e psicoanalitica di Mailer. I duri non ballano (Tough guys don't dance, 1984) è un divertimento tra il 'gotico' e il poliziesco, dal quale due anni dopo egli stesso ne trasse un film con Isabella Rossellini.

Tra le ultime opere: Il fantasma di Harlot (Harlot's ghost, 1992), viaggio letterario nei misteri dell'America degli anni della guerra fredda, Il Vangelo secondo il figlio (The gospel according the son, 1997) in cui l'io narrante è Gesù Cristo. Dopo dieci anni di silenzio poco prima della morte Mailer ha pubblicato un romanzo ambizioso, e assai maltrattato dalla critica: Il castello nella foresta (The castle in the forest, 2007), storia dell'adolescente Adolf Hitler e della sua famiglia, raccontata da un'ex SS che si rivelerà un essere soprannaturale diavolesco.

Contesto

USA 1939-1989



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