Vilém Závada

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Vilém Závada


Nato a Grabova (Ostrava) nel 1905, le sue prime raccolte Requiem (1927), Sirena (1932), La torre del castellano (1940) sono strettamente legate al paesaggio della natia Ostrava, un centro carbonifero la cui evocazione si spalanca ad allegoria cupa e grottesca di un'europa prossima alla rovina. Il nichilismo totale di queste liriche, in cui sono echi dell'espressionismo tedesco e, attraverso l'esempio della scrittura di F. Halas, una forte presenza barocca, appare superato da una nuova fiducia nell'armonia sociale nei versi postbellici: Città di luce (1950), In pieno fiore (1955), Una vita (1962).



[1997]


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