Vitezlav Nezval

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Vitezlav Nezval


Nato a Biskoupki (Moravia) nel 1900 (morto a Praga nel 1958), fu negli anni venti uno dei maggiori rappresentanti del poetismo. Nelle raccolte Poesie scritte su cartoline illustrate (1926), Mi nore giardino di rose (1926), Avventure della notte e del ventaglio (1927), IL gioco dei dadi (1929) trionfano i temi dell'avanguardia poetista: l'esaltazione della civiltà industriale, la fantasia esotica, il gusto per il cinema, il teatro, il circo, ma trapelano anche motivi di angoscia e di orrore che ricollegano N. alla tradizione barocchista e romantica boema. Queste matrici sono più evidenti nel periodo surrealista: poemi come Biglietto di ritorno (1933), Donna al plurale (1936), Il becchino assoluto (1937), allineano con gusto bretoniano ininterrotte litanie di metafore, di barocca corposità.
A Nezval non giovò il passaggio alla tematica sociale: le sue raccolte successive espressero un malriuscito tentativo di conciliare tecniche d'avanguardia ormai consunte con i dettami del realismo socialista.
E' stato autore di numerose prose: Carnevale (1926), Dolce far niente (1931), Il signor Marat (1932), La catena della felicità (1936). E di opere teatrali: Manon Lescaut (1940), Loretka (1941), Oggi il sole tramonta ancora sull'Atlantide (1956).



[1997]


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