Josej Hora

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Josej Hora


Josej Hora, nato a Dobrin nel 1891 (morto a Praga nel 1945), esordì con raccolte di versi (Poesie, 1915; Albero in fiore, 1920) sensibilmente influenzate dal 'vitalismo', il movimento che per reazione agli orrori della guerra esaltava il culto della tecnica e del "momento presente". In Corde al vento (1927) approfondì la nota lirico-meditativa della sua poesia. Negli anni successivi, in disparte dalle correnti artistiche del suo tempo, continuò a seguire un itinerario di ricerca interiore in raccolte come La tua voce (1930) e Silenzioso messaggio (1936). In Variazioni machiane (1936) e La casa paterna (1938) il suo pessimismo si vena di sfumature macabre.
Le Memorie della malattia (1945) versi pubblicati postumi, riflettono lo sconforto del poeta a cospetto della propria infermi tà e di quella del mondo.
La poesia di Hora, spesso immersa in un clima di quasi ipnotica fabulazione, si esprime in una scrittura aerea e vibratile, densa di immagini fluide e precarie colte come per magia.
E' stato autore anche di romanzi come L'anno della fame (1926), Respiro sul vetro (1938).



[1997]


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