Dunsany

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Edward John Dunsany

Lord Dunsany - titolo nobiliare di Edward John Moreton Drax Plunkett, diciottesimo barone del casato irlandese Dunsany - nasce a London nel 1878 (morì a Dublino nel 1957) e succede al titolo nel 1899.
Dopo essersi diplomato alla Public School di Eton, intraprende la carriera militare frequentando il Sandhurst Military College. Incoraggiato da W.B. Yeats, animatore dell'Abbey Theatre di Dublino, inizia nei primi del Novecento la sua attività di drammaturgo scrivendo intensamente per il teatro commedie di ambientazione medievale e mitologica. La sua prima opera è Il cancello scintillante (The Glittering Gate - messa in scena nel 1909) la storia di due scassinatori morti che cercano di aprire i cancelli del Paradiso per trovare, una volta riusciti nell'impresa, solo una notte vuota e risa di scherno. Ad essa seguono opere come King Argimenes and the Unknown Warrior (1911), Gli dèi della montagna (The Gods of the Mountain, 1911) e A Night at an Inn (1916), tra tutte le sue commedie forse la più bella.
Partecipa, come Capitano dei Fucilieri, alla Guerra Anglo-Boera e più tardi alla Prima Guerra Mondiale. Nel 1916 viene però ferito alla testa durante la rivolta irlandese di Pasqua ed è così costretto a rinunciare alla carriera militare. Si dedica quindi al pericoloso sport della caccia ai leoni e all'insegnamento della Lingua Inglese ad Atene, da cui però è costretto a fuggire per il sopraggiungere delle armate Naziste.

Rientrato in patria, a Meath, non lontano da Dublino, inizia a scrivere i suoi racconti e romanzi fantastici. Sembra che a spingerlo sulla strada della fantasy sia stata la commedia, da lui vista ed apprezzata nel 1903, The Darling of the Gods di David Belasco e John L. Long, ambientata in un Giappone mitico. Dunsany inizia così a fantasticare di terre leggendarie e tempi remoti, pur dichiarando nella sua autobiografia Patches of Sunlight di non avere «la sensazione di inventare, ma piuttosto di [...] scrivere la storia di paesi conosciuti in vagabondaggi dimenticati, di ascoltare il messaggio dimenticato dal vento tra i rami dei grandi alberi». La sua penna d'oca ci ha lasciato una galleria di re e principesse, guerrieri e demoni, mostri e dèi, contenuta in oltre 150 racconti - pubblicati all'interno delle raccolte: The Gods of Pegãna (1905), La spada di Welleran (The Sword of Welleran, 1908), A Dreamer's Tales (1910), Il libro delle meraviglie (The Book of Wonder, 1912), Time and the Gods (1913), Fifty-One Tales (1915), Tales of Wonder (1916), The Last Book of Wonder (1916) e Tales of the Three Hemispheres (1920) - e in pochi romanzi, dei quali The King of Elfland's Daughter del 1924, è considerato il suo capolavoro letterario.

Sul finire degli anni Venti Dunsany inizia ad esplorare un territorio narrativo diverso, una serie di racconti basati sulle sue esperienze di viaggio, narrati da un vecchio ubriacone in un club di Londra, per scroccare da bere. Le storie di Jorkens - a volte eccellenti - fanno parte di vari libri: Travel Tales of Mr. Joseph Jorkens (1931), Jorkens Remembers Africa (1934), Jorkens has a Large Whisky (1940), The Fourth Book of Jorkens (1948) e Jorkens Borrows Another Whisky (1954).

Scrive anche alcuni volumi di saggi, numerose poesie e racconti di vita contemporanea irlandese, e traduce, per l'inglese, le Odi di Orazio. Esperto giocatore di scacchi, sviluppa numerosi schemi vincenti che verranno poi pubblicati. E' anche eccellente pittore e scultore di gesso.

Profondamente influenzato dalla bellezza soprannaturale dei paesaggi irlandesi, Dunsany ha saputo raccontare, così come avviene nelle favole per bambini, di «avventure che si svolgono in terre immaginarie, abitate da divinità, fate, spiriti e dalla Magia, ma elaborate e portate ad un livello più appetibile per gli adulti».
Dunsany è stato il primo autore ottocentesco - dopo William Morris - ad aver ripreso e continuato la tradizione dell'avventura fantastica in un mondo immaginario, quella che i teorici successivi avrebbero battezzato Secondary World, adattandola inoltre alle esigenze del racconto breve e brevissimo (alcuni suoi racconti sono di appena 2 pagine), tanto che è ritenuto il creatore della short story di fantasy. E la sua opera, caratterizzata da una prosa elegante, spesso evocativa, invariabilmente colorita, influenzerà quasi tutti i narratori fantastici della prima metà del Novecento, ed in particolar modo C.A. Smith, Abraham Merritt, e i fondatori dell'Heroic Fantasy.
Ma il nome di questo «giullare» - come l'ha definito J.L. Borges - va soprattutto ricordato per il fatto di essere stato il primo scrittore ad aver creato una cosmogonia originale e particolareggiata, un pantheon di divinità primigenie - gli Dei di Pegãna - che all'interno dei volumi The Gods of Pegãna e Time and the Gods acquistano personalità, guerreggiano tra loro, creano miti e leggende. A questo universo di dei, semidei, idoli e creature crepuscolari si sarebbe ispirato, qualche decennio più tardi, H.P. Lovecraft, per la creazione del suo famoso ciclo dei Cthulhu Mythos.

Contesto

Il fantasy tra il 1917 e il 1945

 


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