Rivoluzione e sperimentazione: 1917-1939

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Rivoluzione e sperimentazione: 1917-1939

Introduzione

Il processo delle avanguardie si fa nel periodo tra le due guerre frenetico. Sembra a un certo punto che la modernità non possa fare a meno dell'avanguardia, che tutto ciò che è tradizione e proveniente dalle istituzioni debba essere buttato a mare. In realtà le spinte moderniste, iniziate già con i 'maudit' francesi della seconda metà del XIX secolo, rispondono a due diverse esigenze: da una parte il bisogno della moda e della innovazione dei prodotti tipici della società consumistica industriale; dall'altro istanze sociali, di scollamento dalla cultura "ufficiale" definita come borghese. I due aspetti convivono con chiare contraddizioni all'interno del movimento surrealista francese: scrittori borghesi che continuano ad aver bisogno dell'industria culturale borghese e che però si atteggiano a 'rivoluzionari'. Mentre in Russia la rivoluzione sociale reale del 1917 che porta all'abbattimento del regime repressivo zarista e (per quasi mezzo secolo e con enormi sacrifici) quella società fuori dal feudalesimo, è accompagnata da fenomeni di 'avanguardia' fin troppo avanzati: quando il potere ritroverà il suo equilibrio, l'avanguardia sarà spazzata (e il caso di Majakovskij diventa emblematico per tutta la storia dell'avanguardia europea).
Tuttavia, per quanto spesso velleitari risultino i tentativi e le dichiarazioni, irte di punti esclamativi, dei movimenti d'avanguardia, essi risultano alla fin fine importantissime per il rinnovamento dei gusti, di forme e contenuti della produzione culturale.


Contesto

Indice 1917-1939



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