Algernon H. Blackwood

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Algernon H. Blackwood

Algernon Henry Blackwood nasce nel 1869 a Shooter's Hill, Inghilterra (morì nel 1951 a London), da nobili origini - la madre è Lady Sidney, Duchessa di Manchester, il padre Sir Stevenson Arthur Blackwood, Cavaliere dell'Ordine del Bagno ed impiegato del Board of Exchequer inglese.
Allevato in un ambiente di rigida osservanza evangelica, studia al Wellington College, poi alla Edinburgh University, e in altri prestigiosi istituti in Germania, Francia e Svizzera.
Non dimostrando alcuna attitudine particolare, i suoi lo mandano, all'età di vent'anni, in Canada. A Toronto viene assunto come redattore alla Canadian Methodist Magazine, dove si distingue per la facilità con cui scrive storie per bambini.
Morti i genitori, riceve la sua parte di eredità, compresa la compartecipazione in un'industria che fallisce nel giro di sei mesi. Per nulla prostrato da questa esperienza negativa, investe ciò che gli resta del suo patrimonio nell'acquisto di un alberghetto di Toronto, ma anche questa nuova impresa subisce, in breve tempo, la stessa sorte della precedente, e non fa che rovinarlo del tutto.
Sopravvive cambiando di continuo residenza e facendo mestieri diversi: giornalista per l'Evening News e il Times di New York, commerciante, allevatore di bestiame, albergatore, cercatore d'oro, modello per pittori, operaio, attore teatrale, segretario di banchiere.
Nel 1899, stanco del suo vagabondaggio, ritorna in Inghilterra e tenta - con successo, col genere horror - la strada della letteratura.
L'evento che segna la svolta nella sua vita è l'affiliazione alla Golden Dawn, una società segreta - la cui attività ancora oggi non è del tutto chiara - di cui facevano parte, tra gli altri, Arthur Machen, Bram Stoker, W.B. Yeats, Rudyard Kipling e Sax Rohmer. I continui rapporti con questi scrittori lo incitano infatti a scrivere, e a mettere a frutto un'attività intellettuale che, fino a quel momento, era stata più passiva che attiva (nell'adolescenza il padre gli aveva fatto conoscere la letteratura orientale, e Blackwood, divenuto adulto, aveva approfondito la lettura dei classici dell'Occultismo occidentale).
Gli basteranno pochi anni per essere riconosciuto come uno dei maggiori maestri del fantastico.

Il suo primo volume di racconti, The Empty House and Other Ghost-Stories, appare nel 1906, e riscuote immediato apprezzamento. La mescolanza di elementi fantastici con elementi realistici, l'accurata descrizione delle realtà in cui ambientava le sue storie, e l'abilità nel saper rendere l'atmosfera, furono la chiave di tale successo... che viene confermato dai successivi: The Listener and Other Stories (1907), John Silence Physician Extraordinary (1908), The Lost Valley and Other Stories (1910), The Dance of Death and Other Stories (1927), Tales of Uncanny and Supernatural (1949) e Tales of Terror and the Unknown - raccolta postuma del 1965, contenente alcuni inediti.

Apprezzato dallo stesso H.P. Lovecraft, che lo definì uno scrittore «dotato di una straordinaria sensibilità nel cogliere le manifestazioni dell'ignoto nelle situazioni più normali», e che disse del suo The Willows (1907) essere «uno dei migliori racconti del soprannaturale di tutti i tempi», la tematica preferita da Blackwood è l'analisi del rapporto tra l'Uomo comune e l'Altro Regno, cioé la «parte nascosta della Realtà», per rivelare la cui esistenza Blackwood si è servito di spettri - The Listener (1907) e The Woman's Ghost Story (1907), mostruosità - Running Wolf (1920) e The Valley of the Beasts (1949), visioni - May Day Eve (1907), scissione della personalità - ciclo di John Silence. Le sue indagini del soprannaturale risultano pertanto essere, al tempo stesso, anche accurate indagini parapsicologiche. Si comprende allora il perché della continua fortuna di questo autore.

Contesto

L'Inghilterra nel 1890-1917

 


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