Area culturale russa nel XVII secolo

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Area culturale russa nel XVII secolo


Nel regno russo, la crisi politica del primo XVII secolo determina un ripiegamento sull'antica tradizione slavo-ortodossa. L'annessione di Ucraina e Bielorussia sotto la nuova dinastia dei Romanov, determinò un mutamento culturale rilevante. Alla metà del secolo, la compattezza dello stile slavo- ecclesiastico e la prevalenza della tematica religiosa vengono meno.
Sorgono veri e propri generi: lirica e drammaturgia. La poesia sillabica, d'importazione ucraina e bielorussa si afferma nell'opera di Simeon Polockij (1629\1680), il primo autore che concepì la poesia come forma autonoma. Nel campo drammaturgico, a un iniziale influsso germanico si sostituitì il dramma gesuitico scolastico di derivazione polacco-ucraina.
Contemporaneamente la povest' attraversò un processo di secolarizzazione che l'avvicinò sempre di più alla novellistica profana (la Storia di Karp Sutulov, la Storia di Frol Skobeev), mentre la tradizione popolare cominciò a condizionare l'attività letteraria, come mostrano il poema edificante Storia di Dolore e Malasorte, e i romanzi Bova Koralevic e Eruslan Lazarevic.
La reazione dei "vecchi credenti" scismatici alle riforme grecizzanti del patriarca Nikon (1605\1681) rappresentò nella cultura della seconda metà del secolo, un movimento tradizionalista: il loro capo e martire, l'arciprete Avvakum lasciò con la sua autobiografia una delle opere più originali della letteratura antica russa.

La bylina

Fenomeno a parte è quello della splendida tradizione popolare: fiabe, epica religiosa, canti lirici, lamenti funebri. Una tradizione che trovò nelle byline le manifestazioni più suggestive.

© Antenati - 1994-1997


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