Jean-Baptiste-Castor Favre

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Jean-Baptiste-Castor Favre


Jean-Baptiste-Castor Favre nacque a Sommières nel 1727 (morì a Celleneuve nel 1783). Riuscì a liberare la lingua d'oc dall'angustia cerchia locale usandola per polemizzare con le nuove idee che circolavano in europa. Tra le sue numerose opere sono da ricordare La fame di Eresitone (Fam d'Eresitoun) ispirata alle "Metamorfosi" di Ovidius, L'Eneide di Celleneuve (Eneida de Celanova) con cui, interpretando in chiave burlesca i modelli classici, e trasferendoli in àmbito occitanico, si inserì nella ripresa della 'querelle des ancients et des modernes' a proposito dei poemi omerici. Suo è anche Jan l'hanno preso (Jan-l'an pres), storia di un diseredato, che l'ingiustizia sociale costringe alla furfanteria: una specie di racconto filosofico alla Voltaire, che fa passare dietro il tema del pícaro la tesi anti- rousseauniana della corruzione e amoralità del mondo contadino.  



[1997]


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