La canzone popolare nel XVIII secolo

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La canzone popolare nel XVIII secolo


Alla fine del XVIII secolo, in concomitanza con l'esplosione rivoluzionaria francese, accanto alla produzione tradizionale, folklorica, delle canzoni legate alla vita quotidiana, al lavoro, alla sofferenza e ai moti di ribellione, cominciano a diffondersi canzoni di altro tipo, legate ai movimenti sociali e politici. E' un movimento che investe un po' tutta l'europa. In Sardegna per esempio è Il patriota sardo ai suoi feudatari (Su patriotu sardu a sos feudatarios), canto scritto nel 1794 di Francesco Manno, e divenuto una specie di inno due anni dopo, durante la rivolta sarda del 1796 quando le grandi masse contadine scesero in lotta contro i baroni e gli amministratori piemontesi che consideravano la Sardegna come una terra da sfruttare. Dice la prima strofa:

«Procurate 'e moderare, | barones, sa tirannia, | chi s no, pro vida mia, | torrades a pe' in terra. | Declarada es' già sa sgherra | contra de sa prepotenzia | e cominza sa passienzia | in su pòbulu a faltare [...]»
[Cercate di moderare, | o baroni, la tirannia, | perché sennò, per la mia vita, | rimetterete i piedi per terra. | E' già dichiarata la guerra | contro la prepotenza, | e la pazienza comincia | a mancare al popolo]

La rivolta è guidata dai "cavaglieris", una specie di nobiltà paesana, cui appartiene anche Manno. Essi probabilmente, pił che condividere le condizioni di miseria e sfruttamento della classe contadina, vedevano sempre pił minacciato il proprio piccolo (e tutto sommato innocente) potere. La canzone è da considerarsi tra le prime canzoni politiche moderne italiane.





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