Alexis de Tocqueville, Uno Sguardo Realista e Dubbioso sulla Sicilia

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Alexis de Tocqueville, Uno Sguardo Realista e Dubbioso sulla Sicilia / di Emanuele Gentile

Il Grand Tour

Definizione. Innanzi tutto è opportuno dare subito una definizione del Grand Tour.

Con questo nome, di origine inglese, si indicò il viaggio di istruzione, intrapreso dai rampolli delle case aristocratiche di tutta Europa, che aveva come fine la formazione del giovane gentiluomo attraverso il salutare esercizio del confronto. Il termine tour, che soppianta quello di travel o journey o voyage, chiarisce come la moda di questo viaggio si specifichi in un ‘giro’ - particolarmente lungo e ampio e senza soluzione di continuità, con partenza e arrivo nello stesso luogo – che può attraversare anche i paesi continentali (Olanda, Francia, Svizzera, Sud d’Europa), ma ha come traguardo prediletto e irrinunciabile l'Italia. Non più l'Italia degli itineraria medievali, certo, ma l'Italia delle cento città la cui fitta trama urbana diventa la meta prediletta di un nuovo pellegrinaggio.[1]

E’ un modo tutto nuovo di viaggiare che sintetizza le precedenti esperienze fino ad ora analizzate con novelle esigenze contemporanee.

Il Grand Tour è la perfetta simbiosi delle esperienze di viaggio precedenti. In esso si fondono la tradizione gotica del vers sacrum, intesa come un viaggio a tappe, necessario al giovane per raggiungere l’età adulta dopo una graduale esperienza nobiliare e religiosa, e la tradizione laica della peregrinatio accademica, intesa come necessario studio del giovane nei più importanti centri di cultura europea al fine d raggiungere una matura formazione. L’antica parola normanna Tour acquista, soprattutto, per merito dei viaggiatori inglesi, un nuovo significato: il termine, ora, stava ad indicare quasi necessariamente tutti i giovani studiosi che volevano assumere un posto rilevante nella società colta del tempo ed una formazione cosmopolita.[2]

Per norma il Grand Tour durava fra i sei e i diciotto mesi, in certi casi anche tre anni, soprattutto agli inizi. In età successiva al settecento la sua durata fu abbreviata, anche per i costi proibitivi, e ne cambiarono le motivazioni trasformandosi da viaggio di cultura a semplice viaggio di visione o sentimentale.

Date di riferimento. Dal punto di vista cronologico si indica nel 1604, data della pace fra Inghilterra e Spagna, l’inizio del Grand Tour poiché con questa pace finalmente l’Europa entrava in una fase di prolungata stabilità politica, e soprattutto l’area del Mediterraneo location preferita dei viaggiatori. Infatti, approfittando di questa favorevole situazione geopolitica decine e decine di studenti universitari europei, come anche nobili e borghesi, iniziarono a viaggiare influenzati da un panorama culturale che costituiva la ragione intellettuale del Grand Tour medesimo. L’epoca d’oro del Grand Tour classico termina nel 1796 con l’invasione dell’Italia da parte delle truppe napoleoniche.

Presupposto culturale. Spendiamo qualche parola sul panorama culturale favorevole al Grand Tour. Fra il 1600 e il 1700, si sviluppano alcune correnti filosofiche come l’Arcadia o l’Illuminismo che indicano espressamente nel ritorno alla classicità, e alla sua riscoperta, come modello perfetto di società. Senza dubbio queste correnti di pensiero avevano una loro visione della classicità: l’Arcadia ne poneva in evidenza l’aspetto bucolico e paesaggistico, mentre l’Illuminismo era più interessato all’aspetto razionale e filosofico. Quale paese europeo poteva essere considerato la Mater Tellus della classicità? L’Italia con la sua millenaria storia, cultura, i suoi paesaggi, i suoi monumenti e con tanto altro da scoprire ed investigare. Il nostro paese come erede dello spirito di Atene e di Roma.

Dove è nata l’idea del Grand Tour. Nazione capofila del Grand Tour è l’Inghilterra dove se ne sviluppano i principi basilari. Il termine Grand Tour fu coniato da Richard Lassels nel 1670 quando diede alle stampe il suo Voyage of Italy. Tuttavia non ci fu solo Lassels a contribuire alla moda del viaggio in Italia e, massimamente, alla moda del viaggio tout court. Vorremmo indirizzare la vostra attenzione sul celeberrimo Of Travel (1625) di Francis Bacon, su Sentimental Journey (1768) di Laurence Sterne, su Some Thoughts Concerning Education di John Locke od ancora sui Viaggi di Gulliver (1726) di Jonathan Switft. Questo rigoglio di letteratura sul viaggio e sulla sua necessaria opportunità, creò un clima così favorevole al Grand Tour da originare un principio secondo il quale una persona poteva essere considerata un perfect gentleman solo dopo averlo compiuto.


[1] cfr. Regione Toscana Il Grand Tour sito http://www.spacespa.it/nazionale/narrazione.php?id=1.1

[2] N. Famoso in Il paesaggio siciliano nella rappresentazione dei viaggiatori stranieri op. cit. pag. 14-15

Contesto

Alexis de Tocqueville: scheda autore

Alexis de Tocqueville, Uno Sguardo Realista e Dubbioso sulla Sicilia, di Emanuele Gentile




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