Gleb Uspenskij

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Gleb Uspenskij


Gleb Ivanovic Uspenskij nacque a Tula nel 1843, morì a Stre l'na [Pietroburgo] nel 1902. Lasciata l'università per mancanza di mezzi, cominciò a scrivere nel 1862. Vide subito comparire i primi racconti sulla rivista di Tolstoj «Jasnaja Poljana» e sulle riviste «La Parola russa» (1864-1865) e «Sovremennik» (Il contemporaneo, 1865-1866).
Si affermò definitivamente con I costumi di via Rasterjaeva (1866), schizzi della vita di un sobborgo cittadino abitato da operai, artigiani, piccoli funzionari, tutti divorati dal vizio dell'alcool. Il crudo realismo di quest'opera avvicinava Uspenskij al gruppo degli scrittori populisti. La sua inclinazione a rappresentare gli strati sociali oppressi fu confermata dalla seconda raccolta di racconti, La rovina (1871).
Dopo un soggiorno all'estero, dove divenne amico di Turgenev , si dedicò allo studio e alla descrizione del mondo contadino tra sformato e sconvolto dal nascente capitalismo: Dal diario conta dino (1880) è un quadro tragico dell'ignoranza in cui vive il contadino russo oppresso sempre più dai nuovi padroni. La potenza della terra (1882) esalta la funzione morale del lavoro agricolo, semplice e onesto contro la forza corruttrice del mondo industrializzato.



© Antenati - 1994-1997


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