Arthur Rimbaud

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Arthur Rimbaud


Nacque a Charleville [Ardenne] nel 1854 da una tipica famiglia borghese agiata, politicamente lealista, religiosamente osservan te. Accettò una educazione rigida e autoritaria, ma alla prima occasione la ripudiò drasticamente. Nel 1870, caduto Napoleone III e il secondo impero, fuggì di casa. Non sappiamo se raggiunge Paris, dove era la Comune: da allora però iniziò un pellegrinag gio che lo portò sempre altrove. Terminato il poemetto "Il battello ebbro", lo inviò a Verlaine. Questi lo invitò a Paris. L'amicizia tra i due divenne strettissima. Il diciassettenne Rimbaud trascinò nella sregolatezza Verlaine, che non esitò a lasciare la moglie e a fuggire con lui in Belgio, poi in Inghilterra, infine di nuovo in Belgio. Quando Rimbaud si stufò di Verlaine questi reagì a revolverate. Rimbaud restò ferito, mentre Verlaine finì in prigione. Lasciato il Belgio, tornò in Inghilterra, poi in Germania, in Italia, nelle colonie olandesi come combattente volontario. Vagò poi per l'europa al seguito di un circo, finché la certezza di essere malato e bisognoso di cure lo riportò a casa. Nel 1880 accettò di fare da agente commerciale in Abissinia per conto di una grossa compagnia. Cercò di arricchirsi commerciando e contrabban dando. Sofferente di un tumore al ginocchio, entrò all'ospedale di Marsiglia. L'arto gli fu amputato, ma questo non bastò a far regredire il male. Morì a Marsiglia dopo pochi mesi, nel 1891.
Tra le prime cose di un certo livello da lui scritte è il poemetto Il battello ebbro (Le bateau ivre), da cui derivò l'amici zia con Verlaine. Dopo la fine melodrammatica del rapporto con Verlaine, è la volta di Una stagione all'inferno (Une saison en enfer, 1873), che fu pubblicato a Bruxelles in 400 esemplari. A Bruxelles iniziò le Illuminazioni (Illuminations), proseguite poi nel 1874 (la maggior parte), e nel 1875: esse furono poi stampate a cura di Verlaine nel 1886.
La prima raccolta degli scritti di Rimbaud uscì postuma, nel 1898, con il titolo di Opere (Oeuvres). Comprendeva:
Le poesie di Rimbaud non sono molte, ma con questa sua produzione Rimbaud percorse «come una meteora» tutto il cammino che portava da Baudelaire al simbolismo, fino ai presentimenti del surrealismo. Egli teorizzò, con coscienza più lucida di ogni altro, la tesi del «poeta veggente» capace di giungere, per mezzo di uno «sregolamento di tutti i sensi», a una visione dell'ignoto che è anche visione dell'assoluto. Di qui la ricerca, e la fuga: «l'Io è un altro», scrive a un amico. Nel coincidere della sua vita con l'arte è il «rifiuto dell'Europa», il «disgusto dell'Eu ropa»: un rifiuto che includeva anche sé stesso, la propria formazione e estrazione. Coerentemente la sua vita fu una frenetica ricerca del proprio annullamento, perseguito con tutti i mezzi, compresa la non pubblicazione delle proprie opere (che furono raccolte da Verlaine, mentre la stessa "Una stagione all'inferno" sembra fu da lui soppressa subito dopo la tiratura).
Rimbaud è il più grande e integrale interprete poetico della crisi nichilistica. Un autore della crisi, caratterizzato da una potente ambiguità che permetterà interpretazioni divergenti della sua poesia. *Claudel lesse nella "Stagione all'inferno" una spe cie di inconscio itinerario verso un dio sconosciuto ma necessario; altri vi hanno visto il supremo momento negativo di tutta una cultura, culminante nella consapevolezza dell'inutilità della tradizione e nel suo radicale ripudio. In ogni caso, quest'opera di distruzione si è tradotta in una stupenda opera creativa, mentre la sua istanza di libertà 'contro' ogni istituzione, compresa ogni letteratura, è diventata una grandiosa proposta di liberazione attraverso la letteratura- poesia.



© Antenati - 1994-1997


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