Aleksej Pisemskij

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Aleksej Pisemskij


Aleksej Feofilaktovic Pisemskij nacque a Ramen'e [Kostroma] nel 1820 da una famiglia di nobili origini ma poverissima. Dopo la laurea entrò nella burocrazia statale. Morì nel 1881 a Mosca.
Nel 1847 il suo romanzo Bojarscina fu bocciato dalla censura. Nel 1850 pubblicò Il pagliericcio che gli diede una certa noto rietà. Successivamente entrò nella redazione del ĞMoscovitağ, in sieme a un gruppo di giovani letterati fautori delle riforme sociali. Ma in sostanza non fu mai un vero radicale: negli ultimi anni inclinò su posizioni conservatrici.
La fama di Pisemskij è affidata alle opere scritte prima del 1860, tra cui spicca il romanzo Mille anime (1858) che narra con cinico realismo, influenzato da Balzac e anticipatore di Zola e Maupassant, le vicende di Kalinovic, un giovane arrampicatore sociale. Tra le altre sue opere sono: Schizzi di vita contadina (1856) che inaugurò un nuovo atteggiamento, spoglio di qualsiasi pietà, verso il popolo. Il peccato del vecchio (1860) dedicato all'ambiente degli intellettuali idealisti. Mare agitato (1863). Del 1858 è il dramma Una dura sorte considerato uno delle opere migliori del teatro realista russo.
I successivi romanzi di Pisemskij, come Uomini degli anni '40 (1869), Piccoli borghesi (1877), Massoni (1880), non sono all'al tezza dei precedenti, la narrazione scivola sempre più verso toni melodrammatici. Per il teatro Pisemskij scrisse ancora molto: un ciclo di drammi storici settecenteschi, dal titolo Tempi d'illuminismo (1875), uno di drammi satirici di argomento contemporaneo intitolato Un genio della finanza (1876).



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