Charles Nodier

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Charles Nodier

Nato a Besançon nel 1780, fu persona curiosa di tutto: entomo logo, bibliofilo, filologo, giornalista, critico. Dalle posizioni di critico classicista passò , nel 1818-1820, a un sicuro anche se discreto impegno romanticista. Gli si deve il primo cenacolo romanticista francese. Nel 1824 fu nominato bibliotecaro dell'Arsenal, e ben presto il salotto letterario omonimo lo vide ospite amabile e punto di riferimento per i romanticisti. Intorno al 1830 cominciò per Nodier un perio- do critico, caratterizzato da turbe nervose, con annesse difficoltà eco- nomiche e frustrazioni affettive. Morì a Paris nel 1844.
Declamazioni libertarie sono nel primo romanzo da lui scritto, I proscritti (Les proscrits, 1802). Suggestioni wertheriane nel successivo romanzo Il pittore di Salisburgo (Le peintre de Salzbourg, 1803). Reminiscenze libertine del XVIII secolo nel racconto L'ultimo capitolo del mio romanzo (Le dernier chapitre de mon roman, 1803).
Sotto l'influenza dei "Masnadieri" di Schiller è il romanzo libertario Jean Sbogar (1818). Trovò spazio alla sua sensibilità inquieta e vibratile nel romanzo Smarra o i demoni della notte (Smarra ou les Dé mons de la nuit, 1821), che segue il filone romanticista del macabro, e in cui si esprime anche una ori- ginale consapevolezza dello stato onirico come straordinario metodo di conoscenza. Il racconto Trilby o il folletto d'Argail (Trilby ou le Lutin d'Argail, 1822) riconferma la sua originalità di scrit tore. Nodier assume il sogno come stato paritario e compensatorio rispetto alla realtà della veglia.
Effetto della crisi degli ultimi anni è l'attività saggistica, raccolta nelle Fantasticherie (Rê veries, 1832): Nodier esprime qui il suo pessimismo e l'amarezza in modi anche visionari. La strada della salvezza è individuata in opere fantastiche, che sono qualcosa di più e di altro che semplici deliziose fiabe, come una lettura svagata può dare: La fata delle briciole (La fé e aux miettes, 1832), Inè s de Las Sierras (1837), La novena della Can delora (La neuvaine de la Chandeleur, 1838) sono alcuni dei suoi "contes", con cui Nodier ha dato un notevole contributo alla let teratura fantastica, ma con implicazioni drammatiche e ambigue.




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