Jean Moréas

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Jean Moréas


Jean Moréas nacque a Atene nel 1856 (morì a Saint-Mandé nel 1910) da una illustre famiglia greca. Il suo vero nome era Papadiamantopulos. Nel 1877 è a Paris, frequenta gli ambienti letterari. Nel settembre 1886 firma su «Le Figaro» il manifesto del simbolismo, nel 1891 abbandona il movimento per fondare l'«École romane», che si proponeva di restaurare la tradizione romanza francese. Dopo aver pubblicato a Atene i primi versi di Tortore e vipere (Tourterelles et vipères, 1878), pubblicò a Paris le raccolte simboliste de Le Sirti (Les Syrtes, 1884), Le cantilene (Les cantilènes, 1886). Il pellegrino appassionato (Le pèlerin passionnÉ, 1891) e Le selve (Les sylves, 1894-1896) sono legate al suo nuovo corso classicheggiante, che diede anche la sua opera maggiore, i sette libri de Le stanze (Les stances, 1899-1920). Nella sua lirica espresse nostalgia per la poesia rinascimentale francese, e una vena sentimentale modernamente decadentista, in versi dall'eleganza volutamente arcaicizzante. MorÉas fu anche autore di opere in prosa: la tragedia IphigÉnie (1903), e il saggio "Variazioni sulla vita e i libri" (Variations sur la vie et les livres, 1910).



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