José-María de Hérédia

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José-María de Hérédia


José-María de Hérédia era di origini cubane. Nacque a La-Fortuna [Cuba] nel 1842 (morì nel Catello di Bourdonné [Houdon] nel 1905), si trasferì nel 1861 a Paris dove, abbandonati gli studi giuridici, si dedicò alla letteratura. Allievo e amico di Leconte de Lisle, fece parte dei parnassiani. La sua opera maggiore sono I trofei (Les trophées, 1893) in cui raccolse 120 sonetti già usciti su riviste, che descrivono momenti e personaggi del passato. Hérédia scrisse versi d'occasione (per Nicola II e per la zarina), fu mirabile traduttore dallo spagnolo. Il sonetto di Hérédia è la perfetta espressione della sua tendenza al frammentario e allo squisito, è lavorato con l'estro paziente del miniaturista, rappresenta tra i più compiuti modelli dell'arte parnassiana. La cura degli elementi plastici e musicali, la ricerca del particolare inedito, si traducono in intense rievocazioni.



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