Paul Bourget

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Paul Bourget


Paul Bourget nacque a Amiens nel 1852 (morì a Paris nel 1935), formatosi alla scuola del naturalismo, risentì fortemente della lezione di Taine. Dopo aver pubblicato alcune raccolte di poesie, acquistò fama con due volumi di carattere saggistico che indagavano acutamente moti affettivi e dispositivi mentali di numerosi scrittori francesi del XIX secolo e che tracciavano un primo bilancio critico dell'epoca: i "Saggi di psicologia contemporanea" (Essais de psychologie contemporaine, 1886) e i "Nuovi saggi di psicologia contemporanea" (Nouveaux essais de psychologie contemporaine, 1886).
Scrisse poi romanzi caratterizzati da minuziose analisi delle coscienze, dove applicò le sue teorie psicologiche e ricorse all' «immaginazione dei sentimenti», cioè alla capacità di esplorare la coscienza propria e altrui e con ciò di spiegare il comportamento umano, per giungere a una «anatomia morale». Tra questi romanzi, in prevalenza sullo sfondo di ambienti eleganti e mondani, si ricordano Crudele enigma (Cruelle énigme, 1885), e André Cornelis (1887).
Progressivamente Bourget assunse posizioni antinaturalistiche, antiscientiste, di un moralismo cattolico reazionario, come testimoniano i romanzi successivi: Il discepolo (Le disciple, 1889) la cui prefazione contiene importanti indicazioni sui compiti dell'intellettuale e del «maestro», cui seguirono La tappa (L'étape, 1902), L'emigrato (L'émigré, 1907), Il demone meridiano (Le démon de midi, 1914), La ricaduta (La rechute, 1931).



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