Sergej Timofeevic Aksakov

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Sergej Timofeevic Aksakov

Nato a Ufa nel 1791 (morì a Mosca nel 1859), Sergej Timofeevic Aksakov aderì in gioventù al classicismo francese diffuso nei circoli conservatori e slavofili dell'epoca. Solo intorno al 1830 la scoperta dell'opera di Gogol', di cui fu amico e su cui scrisse un volume di memorie ("Storia della mia amicizia con Gogol'", 1890), provocò la sua conversione al realismo, che tuttavia si tinse di particolari sfumature. Dopo Cronache di famiglia (1856) e Anni di infanzia di Bagrov nipote (1858), romanzi che descrivono con stile limpido la vita patriarcale dei grandi proprietari terrieri, la critica contemporanea lo definì come il massimo scrittore vivente, giudizio in seguito ridimensionato. Per le sue caratteristiche di lirismo e di serena obiettività descrittiva, l'opera di Aksakov si scosta dal realismo dell'epoca, per lo più orientato ormai verso i 'romanzi a tesi', e rappresenta un ritorno al realismo oggettivo di Puskin.



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