Narrativa cavalleresca nel XII secolo

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Narrativa cavalleresca nel XII secolo

Con il termine di letteratura cavalleresca si indica un complesso di poemi e romanzi in prosa che narrano le gesta eroiche e amorose dei cavalieri feudali. Nell'ambito della pił generica produzione epica, si distingue per la molteplicità e varietà delle azioni, per gli interventi soggettivi dell'autore, per l'alternanza dei toni propriamente epici con quelli satirici, burleschi, grotteschi.
Secondo la classificazione di Jean Bodel (XIII secolo), si sviluppò in tre cicli: carolingio, bretone, "classico" cioè greco-latino.
Il ciclo carolongio è quello pił spiccatamente epico, formato dalle chansons-de-geste che celebrano le imprese collettive dei paladini di Karolus Magnus contro i nemici della fede. Ha nella "Chanson di Roland" la sua opera pił celebre.
Il ciclo bretone ha carattere pił amoroso e romanzesco, ha come tema le avventure di re Artł e dei suoi cavalieri della Tavola Rotonda. Il testo pił antico che possediamo è il "Roman di Brut" di Wace (1155).
Il terzo ciclo comprende una serie di rielaborazioni di leggende provenienti dal mondo greco-latino ( roman di argomento classico ), tratte da tarde compilazioni romanzesche greco- bizantine e adattate al gusto cortese e cavalleresco del tempo.
Esiste un altro gruppo, avente come tema le crociate ( ciclo delle crociate ), esaltante le imprese dei crociati in Terrasanta e che continua per tutto il XIII secolo con poemi fortemente influenzati dal ciclo arturiano.


Dalla Francia la produzione si diffuse in Spagna, innestandosi sulla tradizione locale dei cantares e dei romances, influenzando il "Romancero" del Cid e l'"Amadí s de Gaula". In Inghilterra fiorirono soprattutto imitazioni della materia bretone ("Floris e Blanchefleur", "Arthur e Merlin"). In Germania il chierico bavarese Konrad tradusse la "Chanson di Roland", mentre nel XIII secolo sono Gottfried von Strassburg e Wolfram von Eschenbach. In Italia in ambito popolareggiante ebbero diffusione soprattutto i racconti del ciclo carolingio: essi diedero origine al ramo principale della produzione franco-veneta. Alle classi signorili riuscirono pił gradite le leggende bretoni. Temi carolingi bretoni e classici ebbero innumerevoli redazioni nelle lingue locali (cantari) a opera di cantastorie e di scrittori popolari anonimi in gran parte.
Un ripresa in ambito colto si ha in epoca umanistica (Ariosto) e rinascimentale (Tasso). A questo filone "serio" si contrappone il filone satirico (poemi eroicomici, Cervantes), fino alla dissoluzione del genere.


 
Schema: narrativa cavalleresca 
 
 
                                        | -  re di Francia 
                                        | -  Guarino di Monglana 
                 |- materia di Francia -| -  Dudone di Maganza 
chanson de       | 
  geste -------  |- materia di Roma 
                 | 
                 |- materia di Bretagna 
 

 

Contesto storico



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