Fabliaux

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Fabliaux

Dalla fine del XII secolo fino a tutto il XIV secolo, si ha nelle regioni francesi una buona produzione di fabliaux. Sono brevi racconti in versi, caratterizzati da un linguaggio e contenuto procace e scurrile, miranti a suscitare il riso. Ce ne rimangono circa 150, di cui una cinquantina di autore sicuro, gli altri anonimi. Sono opera per lo più di trovieri di professione (tra essi Rutebeuf, e Huon le Roi), esperti nelle tecniche narrative codificate dalle scuole di retorica. Il divertimento è prodotto a volte da un gioco di parole, oppure da una situazione grottesca, dalla caratterizzazione comica dei personaggi, con arguta precisione.
Si tratta di divertimenti per aristocratici, destinati al pubblico dei castelli in vena di sollazzo, di qui la presenza di un'aspra satira dei ceti inferiori; ma buoni anche per il sollazzo degli stessi ceti popolareschi, proprio per la presenza dello scurrile. Il genere diede un apporto realistico alla produzione letteraria francese (si pensi a Rabelais, Théophile de Viau, Scarron ecc.) con influssi indiretti, tramite traduzioni e riduzioni, su una parte della produzione italica del XII-XV secolo (Boccaccio, Bandello).

Contesto storico



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