Il suo universo è quello dell'amore cortese, un mondo
vietato ai profani, tenacemente difeso dagli attacchi dei 'malparlieri',
che promette ai suoi seguaci emozioni e dolcezze nuove, e che
si costruisce al di fuori delle convenzioni della religione e
della morale, come in uno spazio magico. Uno spazio dominato dagli
'spiriti', dalle forze della natura, dal fuoco della visione:
"Ho il cuore così pieno di gioia / che intorno tutto
mi si snatura: / fiore bianco, vermiglio e giallo / mi sembra
il gelo, / con il vento e con la pioggia / cresce la mia felicità
/ e il mio pregio s'innalza / e migliora il mio canto". La
scienza magica di cui Bernart è depositario, che conserva
e raffina come il suo segreto più prezioso, è l'arte
di corteggiare la dama - le dame - all'interno di una strategia
mossa dall'inclinazione e dal desiderio, ma anche percorsa da
un ovidiano, teatrale, spiritoso disincanto: l'arte di scrivere
canzoni.