Rinaldo d'Aquino

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Rinaldo d'Aquino

Rinaldo d'Aquino fu tra i primi rimatori, abile sperimentatore di metri e artifici stilistici. La sua provenienza da Aquino ha fatto pensare a un suo parentado con Tommaso, ma la cosa non è provata. Rimangono di lui nove canzoni e due sonetti, in cui svolge il tema amoroso. Importanti in particolare la canzone Per fin'amore vao sì allegramente (piacque in particolare a Alighieri, che la cita due volte: De Vulgari eloquentia, II, V, 4; e I, XII, 8) , e il lamento per la partenza del crociato Giamai non mi conforto in cui sono toni popolareggianti.
La critica romanticista, recuperando questo autore nell'attenzione che ne aveva posto Alighieri, ha visto soprattutto nel lamento crociato il carattere "popolare"; la critica successiva ha invece rilevato come realismo e immediatezza di Rinaldo d'Aquino sono solo apparenti, frutto di abile sperimentazione e di artificio stilistico. Un autore dotto dunque e non "popolare", capace però di toni che si rivolgono al popolo.
Contesto storico



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