Lucius Apuleius

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Lucius Apuleius

Lucius Apuleius visse sotto il principato di Antoninus Pius (138\161) e di Marcus Aurelius. Nativo di Mdaourousch [lat. Madaura, Algeria], al confine tra le antiche regioni di Numidia e Getulia, nel c.125, figlio di un notabile locale. Visse a Carthago dove fece gli studi di grammatica e retorica, e poi a Atene e Alessandria. Si formò una cultura varia, orientata verso il gusto della nuova sofistica, fondata sul platonismo teosofico. Fu iniziato ai culti misterici di purificazione. Fu per un certo periodo a Roma, poi tornò in africa stabilendosi a Carthago dove divenne un brillante e ricercato conferenziere ed ebbe una intensa attività letteraria di tipo enciclopedico. Morì nel c.170. Della sua biografia abbiamo notizia grazie al suo Libro sulla magia (Pro se de magia liber, 155-8): è il discorso che Apuleius tenne a Sabratha, durante un processo intentatogli dal figlio minore della donna che aveva sposato, Pudentilla, e che lo accusava di praticare la magia. L'opera è tra l'altro un campionario retorico di tutti gli stili.
Visse in un periodo di grande stabilità economica e politica dell'impero romano, anche se non mancavano germi della crisi che nel prossimo futuro avrebbero disgregato l'impero: i problemi (la pressione dei "barbari" ai confini e il consolidarsi del cristianesimo) non incidevano ancora in profondità nel tessuto della vita civile. Gli ambienti intellettuali mostravano una certa irrequietudine. L'Africa diede in questo periodo il maggior contributo alla cultura: si pensi che più o meno contemporanei di Apuleius furono Fronto, oratore oriundo dell'Africa; Aulus Gellius, discepolo di Favorinus famoso conferenziere e erudito; un oratore come Elios Aristides; Lucianus; mentre operavano apologisti cristiani come Tatianus, Iustinus, Athenagora; in altro campo è il rabbi Giuda "il santo". In campo culturale domina la "seconda sofistica" o neosofistica, con il suo tentativo di recupero di forme letterarie e linguistiche e di atteggiamenti del passato.
Se il "Libro sulla magia" è una sofisticata difesa, le operette filosofiche rimaste testimoniano lo sforzo di combinare Plato con i culti esoterici, ma si tratta di testi di tipo declamatorio-esortativo di scarso valore speculativo ("De deo Socratis", "De dogmate Platonis", "De mundo": gli ultimi due di incerta attribuzione). L'opera migliore di Apuleius, ciò per cui vale la pena interessarsi a lui sono le cosiddette "Metamorfosi".


Contesto storico: Secondo secolo

[1996]


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